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da: Ufficio stampa Ferrara Film

Ulisse e Calipso protagonisti del nuovo progetto Internazionale di Michele Placido

Presentano in anteprima al Ferrara Film Festival, la produzione Italo Americana di Luca Severi e Giovanni Labadessa

Ferrara, 4 giugno – Il deserto californiano. Un disastro ecologico. Il mistero di un gigantesco lago artificiale. Un’antica storia di amore e compromesso.

Lanciato oggi durante il Ferrara Film Festival il nuovo progetto cinematografico italo-americano di Michele Placido. Con la sua casa di produzione – la Charlot Srl – l’attore e regista pugliese sostiene e promuove la sceneggiatura del promettente Giovanni Labadessa e la direzione dell’interessante regista Luca Severi.
Nella troupe, come produzione creativa, anche Michelangelo Placido, figlio dell’attore e regista.
“La prima cosa che mi ha affascinato di questo film è stata l’ambientazione. – racconta Michele Placido – Così poco italiana, così fuori da tutto quello che siamo abituati a vedere nei film. Un luogo incredibile che ha vissuto la Hollywood degli anni ’50 e la cui memoria è rimasta letteralmente fossilizzata sulle rive di questo lago. In un’ambientazione assolutamente del nuovo mondo, una storia del vecchissimo mondo, quello dei miti antichi”.
Questo progetto – in lavorazione presso Salton Sea California dal 26 giugno prossimo – è infatti ispirato al quinto libro dell’Odissea.
Due giovani e americani Ulisse e Calipso rivivono in questa location nata da un disastro ecologico, un luogo dalla storia inquietante e allo stesso tempo affascinante. Il Salton Sea – lago creato negli anni ’40 per l’approvvigionamento idrico agricolo nel deserto californiano – è a oggi un luogo fantasma.
Popolato negli anni ’50 da attori e artisti americani, che lo avevano eletto meta di villeggiatura e ispirazione artistica, le cittadine sorte in quegli anni si sono trasformate in ghost town in seguito alle cicliche morie di pesci e all’acqua resa inospitale da un’altissima salinità e dalla presenza di viscide alghe in superficie.
Saranno proprio questi insediamenti abbandonati e le spiagge del lago coperte di scheletri di pesci a fare da scenario a questo visionario film.
Particolare anche la storia dello staff che realizzerà la pellicola. Questo progetto indipendente è infatti prodotto, insieme con Placido, anche dalla casa di produzione Ibiscus Media di Severi, da una troupe italo-americana, dagli attori e dallo sceneggiatore Labadessa.
“Calipso, questo il nome provvisorio del film, ha un budget interamente privato – spiega Luca Severi, regista in concorso al Ferrara film festival con il corto Scarner – che è stato raccolto in parte proprio all’interno della stessa troupe. L’investimento di questo nostro collettivo artistico indipendente – continua il veneto Severi – è sulla nostra professionalità e sugli incassi futuri, con lo scopo di dare vita a un cinema che in America esiste e da’ ossigeno formando e fornendo talenti all’industria main stream, mentre in Italia fatica ad emergere”.
“Il progetto vanta diversi primati – spiega Giovanni Labadessa, 32enne sbarcato a Los Angeles nel 2005 che vive e lavora a Venice Beach e produttore della irriverente commedia The Lonely Italian, lungometraggio in concorso al Ferrara Film Festival. – A partire dall’età media del suo staff, inferiore ai 35 anni. Un budget ridottissimo per una produzione internazionale e la modalità di raccolta dei fondi di produzione: la formula del collettivo. Abbiamo cercato senza nessuna pretesa, cosa sia successo nei sette lunghi anni in cui Ulisse è rimasto prigioniero di Calipso”.

Il Ferrara Film Festival è ideato e organizzato dalla casa di produzione Perpetuus di proprietà di Maximilian Law. Partner e collaboratori del Ferrara Film Festival sono Ferrara Film Commission, Comune di Ferrara, Stileventi, Teatro Nucleo, ASCOM e Comune di Vigarano Mainarda.
Patrocina la manifestazione l’Ambasciata Americana in Italia.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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