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Un’anteprima con la Notte bianca delle biblioteche l’11 settembre, e a seguire una programmazione fatta di autori, artisti, incontri, proiezioni e laboratori. Il Microfestival delle storie 2020, promosso dal Comune di Polesella e dall’associazione Teradamar, presenta quest’anno una formula ‘diffusa’ nei mesi a partire da settembre: venerdì 11, quindi, un’anteprima, alle 21 nel parco dell’ex asilo Selmi, per la Notte bianca delle biblioteche con lo spettacolo Bacco e Venere.
Il primo evento in calendario del Microfestival sarà la diretta streaming con la scrittrice Chiara Gamberale venerdì 18 settembre alle 21 dalla sala Agostiniani per la presentazione del libro Come il mare in un bicchiere (Feltrinelli, 2020). Sarà possibile seguire la diretta Facebook dalla pagina del Microfestival e del quotidiano Ferraraitalia (media partner degli eventi), ma anche accomodarsi in sala Agostiniani dove, su maxischermo, sarà proiettata l’intervista alla scrittrice con cui dialogherà Riccarda Dalbuoni.
Il Microfestival prosegue nelle settimane e nei mesi con altre presentazioni di libri (Astrid Scaffo con Io so chi sei il 26 settembre alle 18 alla caffetteria Non solo caffè, Giulia Perona e Giulia Cuter con Le ragazze stanno bene il 3 ottobre alle 17.30 in sala Agostiniani, Lorenzo Mazzoni in streaming il 23 ottobre alle 21 con Nero ferrarese, a novembre sarà ospite Alberto Schiavone con Dolcissima abitudine), ma anche laboratori per bambini di street art e yarn bombing (26 settembre e 3 ottobre) a cura di Laura Demetri, proiezioni (24 ottobre alle 21 in sala Agostiniani Visages Villages di Agnes Varda) e percorsi alla scoperta del territorio sotto il profilo artistico e naturalistico (4 ottobre passeggiata guidata nel centro storico di Polesella a cura dell’associazione Polesella Cultura e Territorio).
“Voglio ringraziare le organizzatrici del Microfestival delle storie per saper proporre a Polesella la cultura in tutti i suoi aspetti, abbinando gli incontri con l’autore alla promozione del territorio. La cosa più bella è l’entusiasmo di chi, organizzando un’attività, arricchisce il paese. Sono certo che anche quest’anno il Microfestival delle storie avrà modo di catalizzare molte attenzioni.” – ha detto il sindaco Leonardo Raito.
Gli eventi si svolgeranno nel rispetto del distanziamento sociale e delle misure di sicurezza, tutte le iniziative del Microfestival saranno con prenotazione obbligatoria entro le 14 della giornata di svolgimento (per i laboratori entro le 18 del giorno precedente). Il pubblico è pregato di arrivare circa venti minuti prima dell’inizio di ogni attività per la misurazione della temperatura e la compilazione dell’autocertificazione. È, inoltre, obbligatorio l’uso della mascherina in tutte le iniziative che avverranno nei luoghi chiusi.

Per informazioni generali e prenotazioni: microfestivaldellestorie@gmail.com, telefono 327.5732805, messenger: microfestival delle storie.
Programma completo su www.microfestivaldellestorie.it

Lo staff del Microfestival delle storie è composto da Simona Castellan, Sonia Colombani, Riccarda Dalbuoni, Laura Demetri, Chiara Gualandi, Sofia Muneratti, Consuelo Pavani, Rossella Ruzza, Silvia Vignaroli.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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