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Da PD Emilia Romagna

“La Commissione Politiche economiche ha approvato una risoluzione che chiede di risolvere un problema tecnico che ha grandi ripercussioni sull’attività dei nostri agricoltori: quello delle misurazioni sbagliate delle superfici dei terreni agricoli”. A darne notizia è il consigliere regionale PD Mirco Bagnari, vicepresidente della commissione politiche economiche, primo firmatario della risoluzione.

“Dalle misurazioni – sottolinea il consigliere regionale PD – dipendono i contributi, gli aiuti e i premi che gli agricoltori possono chiedere a stato, regione e UE. Queste misurazioni così importanti vengono realizzate da AGREA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, tramite la fotointerpretazione di ortofoto e foto satellitari. Una tecnica complessa stabilita a livello comunitario e che viene svolta da personale specificatamente formato, ma che spesso (per errori o per differenze nei margini di tolleranza delle diverse attrezzature utilizzate) può determinare gravi discrepanze con la realtà, specialmente nei terreni collinari”.

“Nel corso degli anni le fotointerpretazioni hanno spesso rilevato superfici non uguali per la stessa porzione di terreno, fatto che può causare pesanti riduzioni di contributi e addirittura sanzioni amministrative per chi ha ottenuto finanziamenti pluriennali e che da un anno all’altro vede il proprio terreno “ridursi”. Con la risoluzione approvata in Commissione – afferma Bagnari – chiediamo alla Regione di attivarsi perché vengano risolti i problemi tecnologici e procedurali emersi e perché intervenga sul Governo per chiedere un provvedimento nazionale che eviti sanzioni per dichiarazioni “difformi” a carico di quegli agricoltori in buona fede e che sono vittime di questo meccanismo”.

“Nel corso della Commissione di ieri è intervenuto il nuovo Direttore di AGREA, Dott. Donato Metta, che ha parlato di come le sanzioni errate siano un problema da risolvere a livello nazionale con un decreto che si attende a breve e alla cui elaborazione anche l’Agenzia regionale ha cercato di dare il proprio contributo. Alla soluzione di questo problema ha lavorato anche l’assessore all’agricoltura Simona Caselli (anch’essa intervenuta alla seduta della commissione) nell’ambito della Conferenza delle Regioni. Prova che, quando i diversi livelli istituzionali dialogano tra di loro, è possibile lavorare insieme per segnalare e risolvere problemi concreti per le persone e per le aziende. L’auspicio è che il provvedimento arrivi in tempi brevi e la richiesta che ho avanzato è di tornare nel corso dell’anno in Commissione – conclude Bagnari – per monitorare e fare il punto sulla situazione”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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