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Da: Comune di Bondeno

Le misure di inclusione per garantire il lavoro ai soggetti diversamente abili sono sempre preziosi. In tal senso, la Giunta Comunale di Bondeno ha predisposto una apposita Delibera per sostenere con aiuti concreti le forme di mobilità casa-lavoro. Un tema che è destinato a diventare sempre più centrale, da qui al futuro, in particolare dopo l’emergenza COVID-19. Il progetto viene riproposto, dopo le esperienze degli ultimi anni, ed è seguito dall’Assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini: “L’opportunità è garantita anche quest’anno da risorse derivanti dal Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità e che permetterà di andare in aiuto in misura forfettaria non solo a chi si è spostato per motivi di lavoro con i mezzi pubblici, ma anche attraverso l’aiuto di privati, che affiancano i soggetti diversamente abili nel loro percorso verso una parziale autonomia”, dice l’assessore. Il provvedimento approvato dal Comune di Bondeno permetterà di abbattere il costo di abbonamenti ai treni o agli autobus, rimborsando inoltre chi ha sostenuto spese con mezzi propri. Il Comune di Cento è capofila per il Distretto sociosanitario Ovest del progetto, ma sarà cura dei singoli comuni occuparsi della raccolta delle domande di contributo. I beneficiari delle agevolazioni sono le persone con disabilità inserite in percorsi lavorativi, ma anche il coniuge, i parenti o affini fino al terzo grado di parentela. I quali, pur non essendo necessariamente conviventi, siano di supporto della persona disabile negli spostamenti casa-lavoro, anche se questo supporto si concretizza con l’uso di un’auto privata. La Delibera include nella casistica prevista dalla procedura ad evidenza pubbliche le stesse Associazioni di volontariato del Terzo settore, che si occupino di un servizio di questo tipo. L’ammontare del contributo che la Regione ha destinato al Distretto Ovest è pari a poco meno di 21.580,30 euro. Dopo che le domande saranno raccolte dai singoli municipi, sarà cura del Comune capofila, ovvero Cento, provvedere a stilare una graduatoria. Le domande verranno accolte fino ad esaurimento del fondo disponibile. “In questo modo” – aggiunge il Sindaco facente funzioni Simone Saletti – “viene messo in campo un nuovo strumento di sostegno alle famiglie in condizioni di difficoltà. Non si tratta, questa volta, di una misura di sostegno al reddito, ma di facilitazione per quelle categorie più fragili, che possono essere sostenute nel loro percorso lavorativo”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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