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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

I fondi accreditati direttamente ai cittadini emiliano-romagnoli che acquistano veicoli a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico. Le domande dalle ore 14.00

Bologna – Parte da domani, giovedì 3 maggio alle ore 14.00, la registrazione delle domande per ottenere il contributo riservato a chi decide di acquistare un’auto ad alimentazione ibrida, a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico.
Si tratta di un contributo annuo fino a un massimo di 191 euro, per 3 anni, pari al valore del bollo di un’auto di media cilindrata.
Da domani, quindi, e fino alle ore 12 del 31 dicembre 2018, sarà possibile registrarsi nella piattaforma online, che sarà resa disponibile alla pagina http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi/bandi-2018/bando_bollo/
Per accedere al sistema bisogna registrarsi o con Federa (informazioni per richiedere le credenziali al link http://federazione.lepida.it/registrati), o con Spid- Sistema pubblico di identità digitale (informazioni per richiedere accesso al link: https://www.spid.gov.it/) o con Smartcard.
“E’ un’altra tappa che segna il nostro impegno per tagliare le emissioni, per la tutela dell’ambiente e per la salute- affermano gli assessori regionali Paola Gazzolo (Ambiente) e Raffaele Donini (Trasporti)-. Abbiamo scelto di premiare i cittadini che acquistano veicoli a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico come ulteriore segnale di consapevolezza: solo collaborando e adottando stili di vita più attenti possiamo tutti insieme dare una mano per ridurre l’inquinamento e migliorare le condizioni dell’aria che respiriamo”.

Come ottenere il contributo: per il 2018 domande online da maggio. Da luglio si recupera anche il 2017
Non si tratta di una esenzione del bollo auto ma di un contributo equivalente: quindi gli intestatari dell’auto, che riceveranno il contributo, pagheranno comunque il bollo auto. Chi vorrà accedere a questo beneficio si dovrà registrare sul portale regionale, inserendo i dati anagrafici, quelli dell’auto e le coordinate bancarie sulle quale ricevere l’importo dovuto: ogni anno la Regione provvederà in automatico all’accredito.
Sulla pagina web dedicata al bando sarà disponibile la graduatoria aggiornata dei contributi concessi.
Per quanto riguarda gli oltre 7 mila automobilisti emiliano-romagnoli che hanno comprato l’automobile lo scorso anno, occorre invece attendere luglio, quando la Giunta metterà a disposizione le risorse necessarie con la manovra di assestamento del bilancio regionale.

I veicoli ibridi in Emilia-Romagna
Le automobili ibride sono sempre più diffuse in Emilia-Romagna: dai 2.776 veicoli ibridi immatricolati nel 2015 in regione si è passati ai 4.369 (+57%) del 2016 e ai 7.056 del 2017 (+61% rispetto all’anno precedente).

Gli incentivi per le auto elettriche
Gli incentivi per le auto ibride si affiancano a quelli già previsti dalla legislazione nazionale per l’acquisto delle automobili elettriche, esentate dal pagamento del bollo per 5 anni. La Regione ha investito 2,4 milioni per l’acquisto di 103 veicoli elettrici per la pubblica amministrazione e sta stringendo accordi con i Comuni sulle regole di accesso ai centri storici e i parcheggi gratuiti per le auto elettriche. Sono 150 le colonnine interoperabili installate e ulteriori 30 sono in corso di installazione.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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