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Da: Organizzatori
Il progetto ANIMALI, Sparuti Spariti del Liceo Artistico “Dosso Dossi” nasce in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Ferrara ed è tra i vincitori dell’ottava edizione del Concorso di idee per la valorizzazione dei beni culturali “Io Amo i Beni Culturali” promosso dall’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna. Esso ha lo scopo di valorizzare il patrimonio e l’attività scientifica del museo e di sensibilizzare il giovane pubblico nei confronti della tutela dell’ambiente e della conservazione di molte delle principali specie animali a rischio. Grazie a questa collaborazione, gli studenti del Liceo hanno dato vita ad una serie di elaborati grafico-visivi capaci di sintetizzare, ma contemporaneamente esprimere con chiarezza, il concetto di estinzione e salvaguardia delle specie. Attraverso la realizzazione di una serie di “Pittogrammi animali” gli studenti hanno prodotto un percorso a tema all’interno del Museo, una serie di laboratori didattici condotti con gli alunni della Scuola Media “De Pisis”, una mostra temporanea presso la Sala Espositiva Dosso Dossi, un sito internet e un volume. Il 23 maggio gli studenti della classe 5E del Liceo Artistico accoglieranno la classe 1D della Scuola Media De Pisis per condurre con loro una mattinata di laboratori sul tema della conservazione della specie. Le attività prevedono una visita guidata al museo durante la quale i giovani studenti percorreranno le sale alla ricerca di una serie di animali selezionati, scopriranno il loro stato di conservazione, potranno consultare le loro schede multimediali tramite lo smartphone e sperimentare una seduta di disegno. A seguire saranno condotti nei laboratori artistici del Liceo in via Bersaglieri del Po dove potranno cimentarsi in un laboratorio di serigrafia artigianale e realizzare una loro personale locandina sui “pittogrammi animali”. L’esperienza si concluderà con un secondo incontro il 6 giugno e la visita alla mostra temporanea allestita per l’occasione presso la Sala Espositiva Dosso Dossi, dove sarà possibile scoprire il processo creativo del progetto, gli schizzi e i bozzetti che hanno portato alla realizzazione dell’omonimo volume e assistere a una presentazione agita condotta dagli studenti del Liceo. La mostra sarà aperta al pubblico venerdì 31 maggio con inaugurazione alle ore 12:30, via Bersaglieri del Po 25b, e resterà visibile fino al 9 giugno dalle 15:00 alle 18:30 (tramme domenica 2 giugno).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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