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Da: Comune di Ferrara

Festa del libro ebraico a Ferrara” rinnovata e ricca quella presentata ieri, lunedì 29 agosto, nella sala degli Arazzi della residenza municipale. All’incontro di presentazione dell’evento che si terrà in città da sabato 3 e a domenica 4 settembre 2016 erano presenti il sindaco Tiziano Tagliani, il vice sindaco e assessore comunale alla cultura Massimo Maisto, il rappresentante del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) Daniele Ravenna, il nuovo presidente del Meis (Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) Dario Disegni, la nuova direttrice Simonetta Della Seta e il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro.
Il sindaco Tiziano Tagliani ha sottolineato che si tratta di “un momento importante per il museo e per Ferrara, per una realtà che ha bisogno di uscire e che dobbiamo avere l’intelligenza di lasciare respirare. Una sfida importante che ci dà l’occasione per riscoprire culture differenti legate a una realtà museale che sta mettendo radici durature nella nostra città. Un punto di riferimento con un respiro molto ampio, che non è estraneo ma nemmeno localistico”.
Per il vice sindaco Massimo Maisto è “un onore e una grande responsabilità questo momento che ci permette di raccontare alla città e all’intero Paese a che punto siamo con questo grande e importante progetto che è il museo del Meis, di cui si sta avvicinando l’apertura”. Maisto ha poi fatto notare come nel passaggio dall’ultima edizione della festa ad oggi “si è consolidata la nuova ‘governance’ del museo con nuovo statuto, nuovo direttore operativo e nuovo presidente. E la scelta si spostare la Festa del libro ebraico a settembre tiene conto di tutte queste cose, con la possibilità di visitare il cantiere dove sono in corso i lavori per quello che sarà un punto di riferimento fondamentale non solo per Ferrara e per l’Italia, ma di livello europeo”.
Libri, musica, autori, progetti e soprattutto incontri intorno all’ebraismo e agli ebrei d’Italia. L’appuntamento è a Ferrara, sabato 3 settembre e domenica 4, per la Festa del libro ebraico, che quest’anno diventa anche un laboratorio del nascente Meis, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, presieduto da Dario Disegni e diretto da Simonetta Della Seta. L’evento è organizzato dalla Fondazione Meis, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle comunità ebraiche italiane e della Comunità ebraica di Ferrara, e si tiene nella cornice rinascimentale del giardino e delle sale di Palazzo Roverella. Una festa per promuovere la conoscenza della cultura ebraica italiana, ma anche per creare un primo incubatore di idee propedeutico al nascente Meis. Non a caso, il ricco programma della manifestazione si sviluppa tra dibattiti e concerti, convegni internazionali e incontri con gli scrittori, mostre e proiezioni cinematografiche, una libreria tematica e un premio.Il tutto accompagnato da visite guidate, anche notturne, al cantiere del Meis, per far toccare con mano lo stato di avanzamento dei lavori. A inaugurare la festa, alle 21.30 di sabato 3, le note del israelo-americano Avishai Cohen Quartet che, in collaborazione con il Jazz club Ferrara, suonerà nel giardino di Palazzo Roverella. Alla stessa ora, ingresso gratuito negli attuali spazi temporanei del Museo (via Piangipane 81), tra la mostra “Torah fonte di vita”, dove è esposta parte della collezione del Museo della Comunità ebraica di Ferrara, e “Omaggio a Giorgio Bassani” di Ferrara Off, che fa tappa al bookshop del Meis con la propria biblioteca itinerante di letteratura (per tornarvi alle 12 di domenica). Alle 21.45, “Aperto anche di notte”, per una visita al cantiere, a cura del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo per l’Emilia-Romagna(in replica alle 10 della domenica). L’agenda del 4 settembre si apre alle 9.30, nel Giardino, con il dialogo sugli “Stampatori ebrei a Ferrara” tra il rabbino capo di Ferrara, Luciano Caro, e il direttore della testata “Pagine ebraiche“, Guido Vitale, mentre la tavola rotonda su La partecipazione degli ebrei italiani alla Prima guerra mondiale (alle 10.30) vede confrontarsi Alberto Cavaglion (Università di Firenze), Carlotta Ferrara degli Uberti (University College London),Gadi Luzzatto Voghera (Centro Documentazione Ebraica Contemporanea) e Anna Quarzi (Istituto storia contemporanea di Ferrara). Alle 12, il Giardino di Palazzo Roverella ospita l’incontro “Il Talmud torna italiano”, con la presentazione del primo volume del “Progetto Talmud: Trattato RoshHashanà” da parte di Clelia Piperno (direttore del progetto), Rav Gianfranco Di Segni (coordinatore della traduzione) e ShulimVogelmann (La Giuntina). E dopo aver gustato i sapori ebraici presso il chiosco di ristoro casher allestito nel Giardino, si passa a celebrare il “Premio Pardes di cultura ebraica”, istituito dalla Fondazione Meis per valorizzare e diffondere la cultura e la tradizione ebraiche in Italia e in Europa. A partire dalle 15, il presidente della Fondazione, Dario Disegni, assegna il riconoscimento allo scrittore e storico Riccardo Calimani per la saggistica, a Ernesto Ferrero (già direttore del Salone internazionale del libro di Torino e presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi) per la carriera e all’autore Emilio Jona per la letteratura. A presentare i premiati, il giornalista Alberto Sinigaglia.
La festa prevede, inoltre, la tavola rotonda internazionale sul tema “Una memoria per il futuro: la missione dei musei ebraici”, che dalle 16.30, al Ridotto del Teatro comunale, coinvolge i direttori di alcuni dei più importanti musei ebraici del mondo: da Paul Salmona del Museo d’arte e di storia dell’ebraismo di Parigi a Emile Schrjver del Museo ebraico di Amsterdam,da Dariusz Stola del Museo distoria degli Ebrei Polacchi di Varsavia a Orit Shaham Goverdel Museo delle diaspore di Tel Aviv, fino a Simonetta Della Seta, che dirige il Meis. Il confronto, introdotto dal presidente Dario Disegnie moderato dal direttore di “La Stampa”, Maurizio Molinari, si conclude con un intervento del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Per tutta la giornata di domenica, alla Sala estense di Palazzo Roverella, gli Incontri con l’autore sono animati da autorevoli ebraisti e nomi illustri della cultura, tra i quali Riccardo Calimani, Rav Roberto della Rocca, Simon Levis Sullam, Donatella Calabi, Mauro Perani e Sergio Minerbi. Nell’ambito del ciclo “Guardare e ascoltare, una storia da imparare”, vengono, invece, proiettati presso la videoteca e biblioteca Vigor (via Previati 18) il video “Il ghetto di Venezia, 500 anni di vita”, diretto da Emanuela Giordano, e una “Intervista impossibile a Donna Gracia Mendes Nasi”, per la regia di Carlo Magri, mentre alle 19, nella sede dell’associazione “RroseSélavy” (via Ripagrande 46), taglio del nastro della mostra “Alefbeth. Segni dell’alfabeto ebraico”, a cura di Gloria Soriani.
Con il supporto di Coopculture e la partecipazione della Comunità ebraica di Ferrara, la mostra “Torah fonte di vita” e gli itinerari della Ferrara ebraica possono essere percorsi anche per tutta la giornata di domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18 (per prenotazioni: 0532 1912039 e meis@coopculture.it).
La festa, all’insegna del nuovo cammino intrapreso dal Meis, prosegue il 5 settembre per un tavolo di discussione, a porte chiuse, di idee ed esperienze tra tutti i direttori di musei, archivi, progetti, festival, centri culturali dell’Italia ebraica.

Il programma della Festa del libro ebraico 2016 è disponibile sul sito www.meisweb.it.

Info: Ufficio stampa, Daniela Modonesi, cell. 333 2537218, email ufficio.stampa@meisweb.it; Meis – Fondazione Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, tel. 0532 769137, email info@meisweb.it, sito web www.meisweb.it

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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