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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Natal’è Comacchio – organizzato e promosso da Ascom Confcommercio Ferrara con il supporto del Comune di Comacchio, e con sponsor Cassa di Risparmio di Cento, Ferimpex e Giocheria – anima il centro storico della città dei Trepponti con una sapiente miscela di suggestivi Presepi sull’acqua, eventi e manifestazioni che renderanno caloroso ed accogliente Comacchio per il periodo delle Festività natalizie e fino all’Epifania.
Proseguono i Mercatini del riuso e dell’artigianato “Aspettando il Natale” d’ora in poi non solo in piazza XX Settembre ma anche in via Folegatti (dalle ore 10.00 alle 19.00). Il programma entra poi nel vivo con il gradito ritorno delle escursioni sui canali con le batane curate dai giovani barcaioli dell’Associazione Marasue (dalle ore 15,30) che permetteranno di apprezzare da vicino i suggestivi e magici Presepi allestiti sotto sei ponti di Comacchio a partire dall’Immacolata Concezione: un esclusività unica e di rara bellezza, che può vantare con giusto orgoglio la città del Trepponti (in allegato foto del Ponte del Teatro di via Cavour con Natività).
E sempre a cura dell’Associazione Marasue sarà presente anche Babbo Natale (8 dicembre sempre a partire dalle ore 15,30) sui Trepponti a distribuire dolci e caramelle ai più piccini, oltre che per scattare l’immancabile foto ricordo. Natal’è Comacchio, per accontentare grandi e piccini, significa anche la piazza dei Giochi (in via Zappata) con acrobati e animazioni in strada grazie alla Cooperativa Girotondo e la Grande Burla (8 dicembre, ore 15,30). A fare da scenografia preziosa i monumenti ed i ponti di Comacchio, mentre le vie sono rese ancora più suggestive da nuove artistiche luminarie curate dalla Luminaria di Ferrara e dalla musica in filodiffusione che rallegrerà l’atmosfera. Ed intanto sale l’attesa per il week end (dall’11 al 13 dicembre a Palazzo Bellini) con le iniziative delle “Guerre Stellari a Mattoncini” con esposizioni ispirati alla celebre saga cinematografica di Star Wars e la proiezione del film “The Lego Movie”.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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