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da: Emergency Ferrara

Festeggia il Natale con Emergency in 20 città italiane. Negli Spazi di Natale di Milano, Roma, Bari, Torino, Bologna, Livorno, Napoli, Padova, Trento, Genova, Firenze, L’Aquila, Brescia e nei Punti di Catanzaro, Ferrara, Forlì, Cagliari, Palermo, Prato e Pescara, saranno disponibili tutte le informazioni sui progetti in corso, i gadget di Emergency, le magliette per grandi e piccini e uno speciale calendario con le tante ricette dei Paesi dove lavora l’associazione.

I Punti di Natale di Emergency ospiteranno anche tante iniziative aperte al pubblico: laboratori per bambini, concerti, presentazioni libri, aperitivi, giochi e tanti ospiti.

Tutti i fondi raccolti con le iniziative natalizie saranno destinati al Programma Italia di Emergency, presente con i suoi ambulatori fissi e mobili in 6 regioni italiane, dove ha offerto oltre 250 mila prestazioni gratuite, perché tutti devono avere accesso alle cure mediche, nessuno escluso.

A Ferrara il Punto di Natale si trova in Piazza Trento e Trieste 52, all’interno della Galleria del Teatro Nuovo. Aprirà domani 8 dicembre alle 10:00 e resterà aperto fino al 24, con i seguenti orari: dalle 10:00 alle 20:00 dal venerdì alla domenica, solo pomeriggio dalle 15:00 alle 20:00 nei restanti giorni. Il negozio resterà chiuso dal 12 al 14 dicembre.

Di seguito le iniziative in programma nei primi giorni di apertura:

giovedì 8 dicembre alle 17:30 inaugurazione con momento musicale delle Fisarmoniche del Baluardo, dirette dal M° Elio Pugliese – Scuola di Musica MusiJam Ferrara, e a seguire aperitivo a cura del Bar Nuovo.

sabato 10 dicembre alle 16.30 prenderà il via il concerto itinerante Banda Filarmonica Comunale Ludovico Ariosto

domenica 11 dicembre ore 16:00 laboratorio/presentazione del libro Scrivila, la guerra con l’autore Luigi Dal Cin. Per bambini dagli 8 anni in su. Al termine una piccola merenda offerta dai volontari del gruppo.

Per informazioni: ferrara@volontari.emergency.it tel. 333 9940136 o sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Spazio-Natale-Emergency-a-Ferrara-1717131398517631/

http://natale.emergency.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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