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da: Organizzatori

Un pomeriggio tra i più attesi del periodo natalizio quello di sabato 10 dicembre, con il ritorno in città delle Fontane Danzanti, che quest’anno traslocano in Piazza Castello. Si tratta di un grande appuntamento che torna a Ferrara ormai da 6 anni, ma che ogni anno coinvolge con la sua magia di acqua e fuoco migliaia di persone. Anche questo evento fa parte del ricco calendario di appuntamenti del Natale e Capodanno a Ferrara, organizzati da Delphi International, Made Eventi e Sapori d’Amare.
Due gli spettacoli. Alle 17.30 e alle 19.30, Piazza Castello sarà invasa da un travolgente ed emozionante mix di giochi d’acqua, musica e fuoco, realizzato da Simone Fiaschi e sponsorizzato dal Gruppo Hera. Una vasca di ben 20 x 4 metri, la più grande d’Europa per gli spettacoli viaggianti di questo tipo, che regalerà quaranta minuti di pura emozione agli spettatori. Novità di quest’anno, delle scenografiche proiezioni su schermo d’acqua.

E sabato sarà anche l’occasione per partecipare al contest fotografico del momento, organizzato in collaborazione con ig_ferrara e igersferrara: fino al 10 gennaio, tramite l’hashtag #luciaferrara2016, si potranno condividere immagini che sappiano cogliere l’atmosfera magica che le luminarie di Natale sanno donare alla città.

Intanto prosegue l’avventura del Decathlon Ice Park all’Acquedotto. Giovedì 8 dicembre circa 200 persone, soprattutto giovani davvero entusiasti dell’iniziativa, hanno provato l’emozione della discesa sui gommoni da snow tubing. In questo weekend ci sarà inoltre una grande opportunità per avvicinarsi al mondo dello sci: dalle 15 alle 17 infatti, i maestri di Corno alle Scale daranno lezioni gratuite per bambini dai 5 ai 10 anni, comprensive di noleggio scarponi e sci. Ci saranno anche la pista di pattinaggio per bambini e ragazzi e un grande padiglione riscaldato adibito a zona ristoro, ma che servirà anche per pranzare e fare aperitivi. E poi una serie di espositori per completare il parco che diventa un vero e proprio luogo di intrattenimento per tutta la famiglia.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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