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da: Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

La Regione Emilia-Romagna rende disponibile alle persone iscritte a Garanzia Giovani la possibilità di fare un’esperienza di servizio civile regionale (SCR) all’interno dei progetti presentati allo scopo dagli Enti accreditati e approvati dalla Regione.
Garanzia Giovani è rivolta a ragazze e ragazzi tra 15 e i 29 anni residenti in Italia, che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di tirocinio e/o di formazione.
Chi vuole accedere al programma deve iscriversi al portale regionale Lavoro per Te o al sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it.
Effettuata l’iscrizione, entro 60 giorni il giovane farà un colloquio con il proprio Centro per l’impiego e costruirà un percorso personalizzato, che nel caso dell’esperienza di servizio civile regionale comporterà una visita presso l’Ente titolare, o una sede, del progetto individuato per una reciproca conoscenza; qualora l’interessata/o si confermerà nella scelta sottoscriverà il patto di servizio col proprio Centro per l’impiego. Entro 4 mesi dalla firma del patto, dovrà iniziare il percorso individuato.
Il nostro Museo, in virtù della pluriennale esperienza nella conduzione di progetti con volontari, è stato incluso fra le sedi che attuano la prima sperimentazione della nuova forma di Servizio Civile.

IL PROGETTO DEL MUSEO
In sintesi, cerchiamo ragazzi/ragazze per:
Accoglienza al pubblico, con compiti di facilitazione per gli utenti in visita libera; dovranno fornire informazioni sulla storia del Museo, sulle sue funzioni, sul percorso espositivo, sull’uso dei supporti web (QRcode) presenti nelle sale e dare supporto di base ai visitatori (indicazioni sui servizi, sugli orari, sui responsabili, ecc.).
Collaborazione alla stesura ed alla somministrazione di questionari di gradimento ai visitatori. Uso dei social network per la diffusione delle attività dal museo.
Collaborazione alla gestione di magazzino dei materiali utilizzati dal museo per la conservazione dei reperti (realizzazione di inventari e registri di movimentazione), e quando ci sia necessità di movimentare materiali o reperti.
Collaborazione alla gestione delle banche dati del museo, talvolta georeferenziate, ed essere così di supporto a progetti di ricerca e gestione collezioni condotti dal museo.
Collaborazione all’organizzazione di eventi inquadrati all’interno di processi partecipativi che coinvolgono i cittadini ed all’organizzazione di mostre temporanee.
I compiti precisi verranno individuati tenendo conto delle effettive inclinazioni dei volontari.
Il progetto completo è scaricabile come file pdf cliccando progetto_natura_e_cultura.pdf

Altre informazioni su Garanzia Giovani sono disponibili alla pagina web http://sociale.regione.emilia-romagna.it/servizio-civile/temi/SCR_x_GG

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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