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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

“Ridare alla costa di Comacchio un’ immagine (una cartolina) attraente, snellire la burocrazia, dare ai Lidi un’ efficace sistemazione urbanistica, trovare nelle istituzioni pubbliche partners che sappiano davvero ascoltare”. Sono queste in sintesi le proposte uscite dall’assemblea dei soci Ascom, oltre una cinquantina che si sono riuniti nel tour proposto da Confcommercio e denominato “Ascoltiamoci” il primo di una serie sul territorio provinciale e che ha avuto il suo avvio ieri sera (25/09) a San Giuseppe di Comacchio.
A coordinare i lavori il presidente della locale delegazione Ascom (che conta circa 400 soci) Gianfranco Vitali – affiancato dal direttore generale di Confcommercio Ferrara Davide Urban – che ha presentato l’analisi “delle ombre della stagione 2018, in attesa di avere i dati complessivi ed augurandoci che il fine stagione possa colmare il gap negativo. Tuttavia queste indicazioni devono fare riflettere ed occorre prendere provvedimenti per tentare un recupero – ha spiegato Vitali che ha avanzato precise proposte per il 2019 – la nostra industria turistica si regge sul turismo balneare e lo sarà anche in futuro e deriva prevalentemente dal target famiglie con bambini. La costa però sconta un deficit di investimenti pubblici e privati, senza investimenti l’industria di settore non può crescere. Da qui l’esigenza improrogabile di un progetto di riqualificazione della Costa che riguarda le ciclabili, le strade e l’arredo urbano, comunicando ai clienti, che pagano la tassa di soggiorno, cosa troveranno di nuovo l’anno successivo. Gli investimenti pubblici di certo saranno un forte incentivo ai privati, come sta accadendo a Comacchio centro – prosegue Vitali – Una strategia che deve concretizzarsi in una nuova politica degli intrattenimenti per ogni singolo lido legati ai singoli target (famiglie, bambini, giovani..) e che debbono realizzarsi per l’intera settimana: in sintesi ogni sera qualcosa deve accadere sul territorio, per ogni obiettivo. I soldi per finanziare gli intrattenimenti vanno reperiti anche dai mercatini serali, tramite una revisione del bando attuale e ricordando che chi lavoro per i Consorzi lo fa gratuitamente e per il bene comune, sottraendo tempo alle proprie aziende”.
Il tutto si deve accompagnare ad una nuova politica degli eventi sportivi, nautici e legati al wellness sia “valorizzando gli attuali appuntamenti e quelli collaterali ma anche programmandone dei nuovi che devono essere messi in cantiere già da ora in vista del 2019. Ma c’è di: più è necessario consolidare le strategie condivise con Ravenna e con il Parco del Delta con un piano marketing unitario. Tenendo conto che l’Ente Destinazione Turistica Romagna ha messo a disposizione fondi importanti (3milioni di euro per la Costa) e per i quali Comacchio deve mettersi in moto con sollecitudine – coinvolgendo le associazioni, le imprese, il mondo della scuola, gli stabilimenti balneari fondamentali in questa azione – per cogliere queste opportunità: ad esempio creando dei Club Turistici Tematici che riescano ad allungare la stagione ad almeno sei mesi e che tengano conto in modo preciso di ogni specifica esigenza per ogni fascia d’età” conclude il presidente Ascom Vitali.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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