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da: organizzatori

Un’esperienza cinematografica unica, un paesaggio sonoro e visivo caleidoscopico, un incrocio tra documentario, arte, musica e storia personale per narrare la creazione dell’ultimo album della band. Con la presentazione in anteprima assoluta per il cinema di un nuovo brano inedito.
Dopo l’anteprima al Toronto Film Festival, Arcade Fire: The Reflektor Tapes arriva nelle sale italiane solo mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre.

In Emilia Romagna aderiscono i cinema:

EMILIA ROMAGNA Bologna Odeon www.circuitocinemabologna.it
EMILIA ROMAGNA Bologna The Space www.thespacecinema.it
EMILIA ROMAGNA Carpi Space city www.spacecity.it
EMILIA ROMAGNA Casalecchio di Reno Uci www.ucicinemas.it
EMILIA ROMAGNA Cesena Eliseo www.cinemaeliseo.it
EMILIA ROMAGNA Ferrara Uci www.ucicinemas.it
EMILIA ROMAGNA Parma The Space www.thespacecinema.it
EMILIA ROMAGNA Parma The Space Cinecity www.thespacecinema.it
EMILIA ROMAGNA Piacenza Uci www.ucicinemas.it
EMILIA ROMAGNA Ravenna Astoria www.cinemateatroastoria.com
EMILIA ROMAGNA Reggio Emilia Uci www.ucicinemas.it
EMILIA ROMAGNA Rimini Giometti le Befane www.giometticinema.com
EMILIA ROMAGNA Rimini Savignano Uci Romagna www.ucicinemas.it

Arcade Fire: The Reflektor Tapes, il primo lungometraggio dei pluripremiati Arcade Fire, sarà distribuito in Italia il 14 e 15 ottobre, dopo l’anteprima del Toronto International Film Festival.
Diretto da Kahlil Joseph (vincitore nel 2013 del premio Grand Jury al Sundance Film Festival per il miglior cortometraggio), co-prodotto dalla pluri-premiata Pulse Films (‘20.000 Days on Earth’ e ‘Shut Up and Play the Hits’) e da What Matters Most, Arcade Fire: The Reflektor Tapes è un film del tutto diverso dagli altri e propone un’esperienza cinematografica autentica nella quale si incontrano documentario, musica, arte e storie personali. Un evento accolto dai fan del mondo con enorme entusiasmo e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre (l’elenco dei cinema è disponibile su www.nexodigital.it). Oltre a presentare i brani estratti da “Reflektor” e da altri album del loro storico catalogo, Arcade Fire: The Reflektor Tapes offrirà agli spettatori la possibilità di ascoltare per la prima volta un nuovo brano inedito, e gustarsi un esclusivo filmato di 20 minuti mai mostrato prima, girato appositamente per il pubblico delle sale cinematografiche. In occasione dell’evento, gli Arcade Fire hanno deciso di rendere disponibili per tutti i loro fan 6 nuovi brani inediti. I 6 brani saranno disponibili in versione digitale dal 25 settembre, contenuti in una speciale edizione Deluxe Digital, mentre il 16 ottobre sarà in vendita una musicassetta contenente i soli inediti (TRACKLIST: 1. Apocrypha, 2. Women of a Certain Age, 3. Flashbulb Eyes; 4. Soft Power; 5. Get Right; 6. Crucified Again).

Arcade Fire: The Reflektor Tapes
Come nasce l’album di una band amata in tutto il mondo? Come passa dalla testa degli artisti alla sala incisioni e ai palchi di tutto il pianeta? Con quali passaggi creativi e in che modo? Arcade Fire: The Reflektor Tapes racconta tutto questo ed è l’affascinante spaccato della realizzazione di “Reflektor”, l’ultimo album degli Arcade Fire che ha conquistato un enorme consenso di critica e di pubblico raggiungendo i vertici delle classifiche dei dischi più venduti. Il film racconta l’esperienza dell’album trasportando lo spettatore in un paesaggio sonoro e visivo caleidoscopico e tracciando passo dopo passo il percorso creativo della realizzazione del disco, dalle prime fasi della scrittura in Giamaica alle sessioni di registrazione a Montreal, dal concerto improvvisato in un hotel haitiano la prima notte di Carnevale, fino al loro show mozzafiato nelle arene “imballate” di Los Angeles e Londra.
Il pubblico avrà dunque l’opportunità di rivivere sul grande schermo i concerti sbalorditivi del Reflektor tour, concepiti per garantire la migliore definizione cinematografica e un potente audio surround. Il film offrirà inoltre a tutti i fan la rara opportunità di esplorare sotto la superficie della musica per avvicinarsi ancora di più alla band. Gli Arcade Fire hanno infatti concesso al regista un accesso totale e senza precedenti alle proprie giornate con lo stupefacente risultato di unire in modo fluido filmati personali inediti, interviste, testimonianze del processo di registrazione e momenti catturati dalla band stessa.
Arcade Fire: The Reflektor Tapes è distribuito in Italia da Nexo Digital in collaborazione col media partner Radio DEEJAY.

Kahlil Joseph
Pluri-premiato regista di Los Angeles, il suo cortometraggio suggestivo e magistralmente realizzato “Until the Quiet Comes”, distribuito da Flying Lotus, ha ricevuto un grande apprezzamento dalla critica e ha vinto il Grand Jury al Sundance Film Festival del 2013 per la categoria cortometraggi, oltre al premio Video dell’Anno ai Music Video Award britannici (edizione 2013). Kahlil ha lavorato con alcuni tra i più influenti artisti tra cui Kendrick Lamar and FKA Twigs. Il risultato di una successiva collaborazione con Kendrick Lamar è l’installazione a due schermi dal titolo “Double Conscious”, opera esposta al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles durante tutto il 2015.

Arcade Fire
Il loro album di debutto “Funeral”, pubblicato nel 2004 e osannato dalla critica, è stato tra i più votati nelle classifiche dei “Migliori Album del Decennio” dalle testate più autorevoli, quali NME, Pitchfork, Guardian, Mojo e molte altre. Il secondo album “Neon Bible”, pubblicato nel 2007 ha debuttato al n. 2 in Gran Bretagna e nella Billboard Hot 100 americana. Nel 2011 sono stati premiati con il Grammy Award per il loro terzo album di studio “Suburbs” (pubblicato nel 2010) e con due Brit Award nelle categorie Miglior Gruppo Internazionale e Miglior Album. Il quarto album “Reflektor” pubblicato nell’ottobre 2013, ha raggiunto i vertici delle classifiche internazionali, debuttando direttamente al n. 1 negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Canada e in vari altri paesi. L’album è stato supportato dall’ambizioso tour mondiale che ha ricevuto enormi consensi dal pubblico in estasi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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