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Da: Organizzatori

Sabato 17 settembre ore 21 alla Caffetteria Spisani ( Via Giorgio Byron 10, Ferrara) presentazione del libro foto-poesie “Nero su Bianco”

A dialogare con gli autori, Pier Paolo Tralli (fotografo) e Claudio Strano (giornalista, autore dei testi poetici), sarà la professoressa Maria Calabrese. Accompagnamento musicale dal vivo, con guitar & voice.

Un libro di “potenti” fotografie in bianco e nero su Ferrara capace di ispirare testi poetici scritti ad hoc. Una formula originale, o quanto meno insolita per celebrare una città ma non solo, un luogo dell’anima che talvolta sa risvegliare in chi ci vive o lo frequenta abitualmente, sensazioni e riflessioni intense sulla vita e sulla morte, sulle vicinanze e sulle lontananze, sulle vibrazioni e sulle maledizioni che fanno parte del kharma maturato nei secoli da Ferrara, città di mura e di muri, di fango e di terremoti, di acqua e di alberi allineati e non.

Il libro – una photogallery poetica su carta stampata (disponibile la sera stessa della presentazione o facendone richiesta alla casa editrice on demand www.lulu.com o ancora su Amazon) – sarà al centro dell’incontro con i due autori, Pier Paolo Tralli e Claudio Strano (il primo fotografo, il secondo giornalista e scrittore), sabato 17 settembre alle ore 21, nel giardino interno, intimo e anch’esso molto “ferrarese”, della Caffetteria Spisani, nell’omonimo palazzo. Dialogherà con gli autori la professoressa Maria Calabrese, a molti nota per aver ideato e promosso assieme a colleghi del Liceo Ariosto, “Galeotto fu il libro”, iniziativa per la riscoperta del potere seducente dei libri e la conoscenza diretta dei loro autori da parte dei giovani. Il commento musicale della serata è affidato a chitarra e voce solista con una scaletta di brani ispirati al libro.

“Nero su bianco”, composto di 33 doppie pagine di fotografie con testo a fianco, introdotto da un colto prologo del fotografo Piero Polimeni, risponde fin dalla copertina a una scelta di “non allineamento che – come scrive il professor Oscar Ghesini – ne caratterizza ogni respiro: la doppia veste editoriale, il genere non tradizionale, il carattere aperto delle immagini e delle poesie, che non impongono bensì suggeriscono, con la grazia dei chiaroscuri e la permeabilità dei testi”. Nelle immagini che Tralli ha saputo cogliere con una semplice “compattina” troviamo – scrive ancora Ghesini – “funambolismi di ragni-donna, poltiglie anfibie, relitti densi di forza icastica emergenti da epoche primordiali, bastioni corrosi evocanti epiche battaglie, linee rette e contorte che tranciano gli spazi, amorevoli nodi, ali reticolari sovrastanti trame urbane che assurgono a simboli cui le parole (plurilingui e polisemiche) assegnano zavorre di identità; l’invito al lettore di Pier Paolo e Claudio è allora quello di aggiungere acqua su acqua, parola a parola, e di compiere “il suo “viaggio controcorrente”. Tutto ciò in totale autonomia e ad omaggio dell’arte che è in grado di motivarsi e sostenersi da sé, essendo un “bisogno primario” di noi uomini di passaggio. In concomitanza, e felice coincidenza, con il 500° anniversario della prima edizione dell’Orlando Furioso.
Il libro è edito da Lulu.com, in bianco e nero, su carta crema, 80 pagine in formato quadrato (19.05 cm). È disponibile richiedendolo sullo stesso sito Lulu.com in formato cartaceo (al prezzo di 10 euro) o elettronico per e-book (2 euro). O ancora su Amazon e altri portali elettronici.

Brevi note biografiche

Pier Paolo Tralli, imprenditore nel campo del commercio, appassionato di cinema e fotografia, sue opere sono state selezionate in vari siti web e gruppi di fotoamatori. Ha esposto a Ferrara in diverse collettive al cinema Boldini e in gallerie specializzate. Vive a Ferrara.

Claudio Strano, giornalista professionista, ha pubblicato poesie (“Borborigmi”, Poeticamente 1986; antologie varie) racconti (“Racconti di leggero astigmatismo”. Tosi 2001), un romanzo (“La giacca del Gundel”. Lulu 2012) e storie per bambini (“Il Papadoro”, Lulu 2014). Sperimenta per la prima volta qui le foto-poesie. Vive a Ferrara.

Piero Polimeni, fotografo da più di 40 anni, coordinatore di gruppi social specializzati, amante in particolare della street photography. Vive a Reggio Calabria.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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