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da: Movimento 5 Stelle Ferrara

“L’amministrazione Comunale di Ferrara agisce ogni giorno per preservare e, laddove possibile, migliorare la qualità dell’aria.”
Questa la risposta al M5S di Ferrara che ha denunciato, sulla base di una ammissione scritta dell’Assessora Ferri, l’operazione di facciata dell’ordinanza sulle temperature del febbraio scorso e confermato così la scarsa attenzione che viene posta dall’amministrazione nei confronti delle emissioni degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici.

Deve essere dunque sfuggito, fra tutti, proprio il giorno in cui avrebbe dovuto comunicare alla ditta Olicar l’ordinanza di abbassamento del riscaldamento, emessa in urgenza proprio dal Sindaco. Poiché non vi è stata alcuna regolazione delle temperature né verifiche, pur previste dal contratto di appalto e sollecitate dal M5S, l’amministrazione sceglie di scaricare la responsabilità sulla Ditta Olicar che, in quanto Terzo Responsabile, è chiamata a rispondere del rispetto dei limiti di legge sulle temperature degli impianti. Ai cittadini però non interessa l’aspetto giuridico della questione, quanto sapere se e come l’Amministrazione si adopera per la qualità dell’aria in città e il risparmio che accompagnerebbe il rispetto delle regole. Troppo spesso si appaltano servizi essenziali a società esterne e non ci si cura di controllare come vengano erogati, se nel pieno rispetto dei termini dell’accordo e adottando un comportamento virtuoso, quale quello di prestare l’attenzione dovuta nel tenere sotto controllo le temperature, esattamente come viene richiesto ai privati nelle loro case.

Colti con le mani nel sacco (ricordiamo la denuncia di un’inchiesta giornalistica)e a seguito dell’incalzare della richiesta di trasparenza da parte del Movimento, esce dal cappello la risposta “pronta” dei vertici dell’Amministrazione: “si è ottenuto un notevole risparmio di un milione di euro riducendo il consumo di combustibile per riscaldamento con interventi strutturali sull’efficienza energetica e con l’applicazione del contratto energia.” Affermazione priva di alcun dato di supporto e fornita fuori dalle sedi appropriate, dove avrebbe potuto essere verificata, come ad esempio la commissione Ambiente straordinaria del febbraio scorso, voluta dal M5S.
Risulta quindi fin troppo facile comprendere che il risparmio realizzato non è dovuto a interventi strutturali, bensì a due fattori contingenti quali gli inverni sempre più caldi e il calo del prezzo dei combustibili. Se infatti l’inverno 2012/13 presentò una temperature di 0,5 gradi al di sotto della media stagionale, nel 2013/14 i valori hanno superato di circa 3°C la norma di riferimento e l’inverno da poco conclusosi, infine, è stato classificato come il terzo più mite a partire dal 1950. Il calo del prezzo del combustibile è valutato intorno al 30% dal 2013 ad oggi.
Sorge spontaneo inoltre chiedersi se questi risparmi siano poi stati reinvestiti nel settore di provenienza, magari attivando un ciclo virtuoso , o se si si siano persi tra le pieghe dei bilanci.
Nell’interesse di tutti i cittadini continueremo il lavoro di approfondimento di questa materia, con l’obbiettivo di controllare l’operato dell’Amministrazione, per garantire protezione dell’ambiente e risparmio di denaro pubblico

Ci si augura che il tema non venga sottovalutato e dimenticato soltanto perchè siamo alle porte della stagione calda e che tenendo alta l’attenzione sul problema dell’appalto servizi energetici, al ritorno ineluttabile dell’inverno, quando il cittadino entrerà in un ufficio pubblico ,si chieda come mai a casa sua gli si imponga di abbassare il riscaldamento, mentre nei luoghi pubblici resta la libertà di sprecare

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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