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Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

NOMADI, BARGI (LEGA ER): “FALLIMENTARE L’IDEA DELLE MICROAREE, LA REGIONE RIVEDA LE SUE PRIORITA’: ASSURDO SPERPERARE COSI’ I SOLDI DEI CONTRIBUENTI”

BOLOGNA, 18 FEB – ”Le microaree per l’insediamento delle famiglie Sinti, idea su cui la passata amministrazione ha puntato molto, anche attraverso la realizzazione di una legge ad hoc, dà segni di cedimento e il conto viene di fatto pagato dai contribuenti regionali. Così il consigliere regionale della Lega ER Stefano Bargi che ha presentato un’interrogazione in merito allo stato di degrado della microarea di Carpi (MO).

“Nonostante nel novembre 2019, a fronte di finanziamento regionale di 85 mila euro sui 103 mila occorrenti, fu avviata la procedura per l’ampliamento dell’area occupata dal campo di via delle Piscine per creare un’ulteriore struttura di accoglienza, dotata di ingresso autonomo e separata dalla prima da una recinzione, la seconda microarea risulta ancora oggi inutilizzata. E, cosa ancora più grave, la zona è in condizioni di totale abbandono, cosparsa di erbacce e detriti. La prima area, invece, è sovraffollata, ben oltre i confini delle sei piazzole assegnate e fuori dalle recinzioni stazionano in permanenza camper e roulotte” ha denunciato il consigliere del Carroccio.

“In totale la Regione Emilia Romagna ha concesso al Comune di Carpi 106.968 euro per sistemare le due microaree di nomadi sinti e altri 26.742 euro sono stati stanziati dal Comune stesso. Eppure della ricollocazione dei nomadi non si seppe più nulla, tanto che ad oggi, come riportato da alcuni organi di stampa, la nuova area risulta in condizioni di totale abbandono” ha rilevato il leghista.

“Di qui l’atto ispettivo per sapere “se la Giunta sia a conoscenza della mancata sistemazione della microarea, ampiamente finanziata con contributi regionali, e delle ragioni dell’abbandono dei lavori; se intenda chiedere spiegazioni al Comune di Carpi sul mancato svolgimento dei lavori nella nuova area per i sinti e quali iniziative intenda intraprendere per porvi rimedio. Chiediamo inoltre se la Regione sia a conoscenza di altre situazioni simili sulle microaree per i nomadi nella provincia di Modena” ha proseguito.

“Ora occorre fare il punto sulla situazione e valutare le priorità di utilizzo delle risorse. Già in periodo pre-pandemico la soluzione non era sostenibile politicamente. A maggior ragione oggi, in un momento in cui facciamo fatica a reperire fondi da destinare alle imprese, appare assurdo sperperare in questo modo i soldi degli emiliano-romagnoli” ha concluso Bargi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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