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da Leonardo Fiorentini*

In questi anni in Italia c’è stata una grande riforma di civiltà passata sotto silenzio, quasi che ce ne dovessimo vergognare. La legge 81/2014 ha infatti chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, orrore sopravvissuto alla riforma psichiatrica di Basaglia e colpevolemente giunto sino ai nostri tempi. Il passaggio alle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) non è stato certo facile e indolore, ma è avvenuto senza incidenti e serenamente, anche grazie a chi – come l’ex commissario straordinario del Governo per il superamento degli OPG Franco Corleone – in questi anni ha posto la chiusura degli OPG come un obiettivo di civiltà da raggiungere al più presto.

Un obiettivo centrato sul concetto di responsabilità e di cura, e non più di abbandono dietro le sbarre, raggiunto finalmente da poche settimane. Ma proprio in queste settimane è ricominciata la mobilitazione della società civile, raccolta nel comitato StopOPG, allarmata dal testo di un comma del Disegno di Legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” (art. 1 comma 16 lettera d AC 4368, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera AC 4368) che, se confermato, rischia di riaprire la terrificante stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg). Viene infatti di fatto ripristinata la vecchia normativa disponendo il ricovero di detenuti nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi OPG.

Una tragicomica beffa: a pochi giorni dalla chiusura dei manicomi giudiziari, le Rems rischiano quindi di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg, travolgendone e stravolgendone la funzione. Vanificando, come scrive StopOPG “lo straordinario lavoro degli operatori che ha portato in questi mesi ad oltre 500 dimissioni. E smentendo la grande riforma che ha chiuso gli OPG, la legge 81/2014, che vede nelle misure alternative alla detenzione, costruite sulla base di un progetto terapeutico riabilitavo individuale, la risposta prevalente da offrire. Non abbiamo chiuso gli OPG per vederli riaprire sotto mentite spoglie.”

Per questo StopOPG ha proposto una staffetta del digiuno, durante la discussione del DdL alla Camera, per ottenere lo stralcio della norma in questione a cui ho aderito. Oggi – mercoledì 19 aprile 2017 – digiunerò nella speranza che altri si possano unire alla mobilitazione e che il Parlamento ascolti le voci che si alzano a difesa di una conquista di civiltà e non torni, ancora una volta, indietro.

*Consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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