Skip to main content

Dopo una lunga settimana trascorsa a inaugurare progetti pilota sparsi per tutto il territorio ferrarese, si è appena conclusa l’iniziativa “Scombussoliamoci – Prove generali di comunità” con l’apertura di due nuovi presidi del progetto Com.Bus in viale Krasnodar (per il presidio di Quartesana [leggi], per il progetto Com.Bus [leggi]).
In due anni di progetto che hanno visto sorgere giardini sensoriali, scalinate ridipinte ed ex cabine rinate sotto forma di biblioteche, il viale della periferia di Ferrara è stato luogo anche di due interessanti proposte di riqualificazione territoriale pensate dai bambini delle classi quinte, in questo caso della scuola primaria Matteotti: una piazzetta (piazza dei Poeti) adibita a scacchiera gigante sulla quale giocare e, in uno spiazzo in mezzo al verde qualche centinaio di metri oltre le trafficatissime strade principali, un percorso denominato “informAttivo” nato con il compito di illustrare tutto quello che il quartiere ha da offrire ad abitanti e passanti.

IMG_2245
Scacchiera di Alfatrotto

Il presidio attivato in piazza dei Poeti è stato presentato dal discorso inaugurale da Serena Maioli, ideatrice del progetto Com.Bus, che ha spiegato come “in tutto questo tempo trascorso a pensare come e dove riqualificare il quartiere, la scelta obbligata è stata proprio questa piazza, un tempo adibita a skate-park e oggi molto bisognosa di nuove attenzioni”. La pavimentazione della piazzetta è passata così dall’essere terreno di acrobatiche evoluzioni da parte degli skateboarder ad una gigantesca piattaforma di gioco. Quest’ultimo ha anche un suo nome, “Alfatrotto”, che come ha continuato a spiegare Serena “è un gioco molto simile allo scarabeo e pensato in tutti i suoi dettagli dai bambini, che insieme ai genitori hanno contribuito anche a costruire il materiale, come le pedine e i porta-pedine”. Anche gli stessi bambini della 5^A hanno preso la parola prima del taglio del nastro, desiderosi di raccontare a tutti i presenti il lavoro di questi due anni, frutto di tanti “giri” nel quartiere e di un’idea realizzata, non a caso, come in ogni progetto pensato da bambini che si rispettino, in questo grande spazio all’aperto.

combus krasnodar
Percorso informATTIVO

Ma prima di mettersi a giocare veramente ad Alfatrotto, tutti i partecipanti all’inaugurazione si sono spostati per osservare la seconda ed ultima sperimentazione avviata nel quartiere, questa volta ideata dalla classe 5^C. Il “Percorso informAttivo” è stato posizionato lungo uno dei grandi parchi di viale Krasnodar con lo scopo di mettere a rete i vari parchi della zona, come ha spiegato nel discorso d’inaugurazione del presidio Elena Maioli che ha aggiunto come “si sia lavorato di fantasia con i ragazzi dopo aver capito che uno dei punti del quartiere sul quale spingere maggiormente fosse l’attività fisica, visto che viale Krasnodar è una delle zone più verdi di tutta Ferrara. Questa mappa rappresentante il percorso dei parchi con le sue postazioni – ha continuato – servirà agli abitanti del viale o ai turisti a prendere coscienza di quanti giochi, attività sportive e ricreative possono essere praticate in questo grande quartiere, senza mai dimenticarsi della sua storia, delle buone pratiche educative e della cura del territorio”. Anche in questo presidio è notevole l’entusiasmo dei ragazzi ideatori del progetto, che in un clima di festa in famiglia narrano uno dopo l’altro la storia della sperimentazione e accompagnano genitori e amici a provare il percorso.

Spostamenti tra sperimentazioni
Spostamenti tra sperimentazioni

Due novità quindi assolutamente importanti per viale Krasnodar, quartiere tanto difficile (come hanno potuto constatare i partecipanti all’iniziativa) quanto ricco di spunti e potenzialità da far emergere; tra mille difficoltà, ancora una volta, la purezza e la voglia di mettersi in gioco dei bambini emerge, colorata e rumorosa, e si fa notare. E così anche viale K. si dimostra quartiere veramente attivo, come attivi si sono confermati i suoi abitanti. Come ricordato in tutte le altre inaugurazioni, ora è proprio solamente compito dei bambini prendersi cura di quanto di bello hanno creato e fare in modo che sia solo l’inizio per tante altre idee analoghe.
Finisce così in bellezza l’impegnativa settimana per i ragazzi di Com.Bus, esausti ma entusiasti di aver finalmente visto realizzate tutte le sperimentazioni da loro avviate insieme a centinaia di ragazzi. Come loro stessi hanno ricordato, chiusa questa fase di sperimentazione se ne apre un’altra fatta di cura, di partecipazione e stimolazione verso quanta più gente possibile affinché si vivano al meglio questi nuovi spazi. Quest’ultimo è l’auspicio migliore, il vero obiettivo grazie al quale il progetto Com.Bus potrà dire di non aver lavorato invano.

Presidio
Preparativi
Postazioni
Schacchiera
Pedine
Presentazione
Presidio
Presentazione
Percorso
Informazioni
tag:

Andrea Vincenzi


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it