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da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

I numerosi articoli pubblicati sugli organi di informazione locale in questi giorni sulla Zona Giardino, hanno proposto una lettura degli avvenimenti che a nostro avviso non ha reso giustizia all’operato della Polizia Municipale, lasciando spazio anche ad esternazioni di chi, più che avere a cuore il bene della città, preferisce amplificarne gli effetti.
Viene criticata inoltre l’Amministrazione Comunale per incoerenza, dato che si attribuiscono dichiarazioni opposte da parte dell’Assessore alla Sicurezza e della Comandante della Municipale.
E’ quindi opportuno, per tutelare il buon operato di tanti Agenti di PM che ogni giorno affrontano a viso aperto le notevoli difficoltà del territorio e per rassicurare i cittadini sulla fiducia che su di essi possono riporre, chiarire definitivamente lo svolgimento dei fatti, come risultano dalle relazioni di servizio e dalle registrazioni telefoniche.
Gli episodi cui si riferivano l’Assessore e la Comandante sono due, con diversi svolgimenti ed epiloghi: da qui le diverse dichiarazioni.
Nel primo episodio gli Agenti che stavano pattugliando le mura di Belvedere sono stati dapprima accerchiati da un gruppo di uomini indispettiti dalla loro presenza e dai loro controlli, i quali però si disperavano nel momento in cui gli Agenti chiamavano in rinforzo una pattuglia dei Carabinieri di zona, che purtroppo si rivelava successivamente indisponibile.
Nel secondo caso invece, le due Agenti, nel controllare un velocipede apparentemente abbandonato, venivano avvicinate dal proprietario il quale lamentava i continui controlli. Infatti la persona, più volte identificata, si intratteneva con le Agenti in un colloquio in lingua inglese durante il quale l’extracomunitario alzava notevolmente la voce, come d’abitudine per certe etnie, al termine del quale le due Agenti si allontanavano. Tali fatti risultano pure dalla registrazione della telefonata di un cittadino, il quale dal suo punto di osservazione non poteva certo comprendere il dialogo, bensì notava un gruppo che stava avvicinandosi verso l’amico e le poliziotte municipali. Da qui la sua preoccupazione che evidentemente esternava ad alcuni mezzi di comunicazione.
Risulta pertanto vero sia che in caso di effettiva difficoltà i rinforzi vengono attivati sia che gli agenti sanno destreggiarsi nelle diverse situazioni, senza indietreggiare davanti al pericolo, ma nemmeno fomentando inutili confronti.
Ciò è confermato dall’azione congiunta con le altre Forze dell’Ordine, svoltasi nella giornata di giovedì 16 giugno, durante la quale dopo due distinti inseguimenti e dopo aver affrontato in prima linea la sassaiola di un gruppo di extracomunicati che si disperdevano attraverso il terrapieno della ferrovia, due Ufficiali e sei Agenti della PM hanno denunciato F.C. e S.S. entrambi nigeriani, ai sensi degli art. 337 e 651 c.p. e del decreto legislativo c.d. Bossi- Fini.
Nel ribadire la costante presenza della Prefettura finalizzata al coordinamento di tutte le Forze sul territorio, si conferma un particolare ringraziamento agli uomini e donne della Municipale che con decisione presidiano il nostro territorio comunale, incuranti di quelle critiche artefatte e funzionali a scopi ad essi estranei.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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