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Da: Coop Alleanza 3.0

ALL’IPERCOOP IL CASTELLO DI FERRARA L’INIZIATIVA “LA VIOLENZA È IL PROBLEMA. NON TU. SCRIVICI. ESCI DAL SILENZIO”

Nuova iniziativa di contrasto alla violenza di genere nell’ambito della collaborazione tra Coop Alleanza 3.0 e l’associazione Centro Donna Giustizia.

Da oggi nello spazio antistante l’ipercoop Il Castello di Ferrara sono presenti gli espositori dell’iniziativa “La violenza è il problema. non tu. Scrivici. Esci dal silenzio” promossa dall’associazione Centro Donna e Giustizia in collaborazione con Coop Alleanza 3.0.

Gli espositori che recano tutti i contatti informativi e i recapiti del Centro Donna e Giustizia forniranno un duplice servizio. Da un lato queste strutture che avranno una grafica e indicazioni in più lingue e di facile lettura, serviranno per poter far conoscere il Centro Donna e Giustizia permettendo di recuperare facilmente dei contatti, dall’altro sono predisposti per poter ricevere possibili segnalazioni da parte di donne in difficoltà o liberi cittadini che segnalino situazioni di pericolo. Il desk che compone la struttura infatti è pensato come un’urna in cui poter infilare lettere o biglietti da parte dei passanti in galleria o nel centro commerciale.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Ferrara, con l’adesione di Legacoop Estense e del centro commerciale Il Castello.

L’impegno di Coop Alleanza 3.0 al fianco delle donne vittime di violenza
Coop Alleanza 3.0 continua il suo impegno al fianco delle donne vittime di violenza e su questo fenomeno gravissimo torna a puntare i riflettori, il 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Anche quest’anno Coop Alleanza 3.0 partecipa con la campagna solidale “Noi ci spendiamo, e tu?”: per tutto il mese di novembre soci e clienti potranno sostenere con l’1% degli acquisti di prodotti Coop, in particolare della linea Solidal, il lavoro dei centri antiviolenza e delle associazioni che si occupano di donne vittime di abusi. A Ferrara ne beneficerà l’associazione Centro Donna Giustizia.

I centri antiviolenza e le associazioni che si occupano di donne vittime di abusi potranno essere sostenuti anche acquistando le Confetture Frutti di Pace: dal 24 al 30 novembre per ogni vasetto, Coop donerà 50 centesimi a queste realtà presenti sul territorio. Le confetture sono prodotte da Insieme, una cooperativa che nasce nel 2003 a Bratunac e Srebrenica con lo scopo di favorire il ritorno a casa dei profughi della ex-Jugoslavia, attraverso un’attività basata sulla coltivazione di piccoli frutti nelle fattorie di famiglia riunite in cooperativa.

Inoltre, per tutto il mese di novembre nei negozi della Cooperativa i sacchetti del pane saranno portatori del messaggio “Per molte donne la violenza è pane quotidiano” e del numero antiviolenza nazionale 1522: un modo per ricordare come chiedere aiuto.

Nel 2019, grazie a “Noi ci spendiamo, e tu?”, Coop Alleanza 3.0 ha sostenuto con un contributo complessivo di oltre 90.000 euro un totale di 37 centri territoriali nelle regioni in cui è presente.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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