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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Molecole dualistiche, cosmetici fermentatati e neurocosmetici al servizio della salute e del benessere quotidiano

Emanuela Scalambra, dottore di ricerca in Scienze Farmaceutiche dell’Università di Ferrara, è la vincitrice del premio “Innovazione e ricerca cosmetica”, istituito per il primo anno dall’Ateneo in collaborazione con Cosmofarma, una delle più importanti fiere europee per l’industria farmaceutica dedicata alla cosmesi e alla salute, per supportare giovani laureati con tesi innovative sugli scenari futuri del settore farmaceutico e dermocosmetico internazionale.

Il riconoscimento, recentemente conferito a Bologna proprio in occasione delle fiera, premia Scalambra per il “profilo altamente innovativo della sua ricerca condotta alla scoperta delle ‘molecole dualistiche’, una nuova classe di molecole utili nell’applicazione ai processi degenerativi legati al fotoinvecchiamento e all’esposizione solare”.

Gli importanti risultati della tesi di Scalambra, dal titolo “Progettazione, sintesi e valutazione di nuove molecole dualistiche provviste di attività UV filtrante e antiossidante”, hanno conseguito il brevetto di cui l’Università di Ferrara è titolare e i cui inventori, insieme alla vincitrice del premio, sono due docenti dell’Ateneo: Stefano Manfredini, Presidente della Scuola di Farmacia prodotti della salute, e Silvia Vertuani ricercatrice del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie.

Ma ulteriori nuove scoperte arrivano anche direttamente dagli stessi Manfredini e Vertuani, che da anni si dedicano alla ricerca nel campo farmaceutico e della dermocosmesi, risultati che hanno destato interesse sempre a Cosmofarma.

Stiamo parlando dei ‘cosmetici fermentati’, a base di ingredienti molto particolari, i metaboliti secondari, ottenuti da processi di fermentazione di sostanze naturali con un processo totalmente green e sostenibile, presentati da Manfredini nell’ambito del progetto sostenuto da Spinner, il programma della Regione Emilia-Romagna dedicato alle persone per lo sviluppo di idee e progetti innovativi. “Alle creme di bellezza a base di staminali – spiega Manfredini – che contengono nel 90% dei casi cellule di derivazione vegetale e nel 10% prodotti di cellule anche di origine umana, si affiancano ora sostanze di nuova generazione, ricavate con processi di fermentazione biotecnologica verde. Si tratta di processi che permettono di produrre ingredienti a migliore attività biologica, nel pieno rispetto dell’ambiente, facendoli fermentare in incubatori”. I nuovi biocosmetici fermentati contengono cocktail di sostanze vegetali, come soia, riso, grano, pisello e gingko biloba, ottenuti attraverso digestione enzimatica. “Si usano ad esempio i fermenti lattici – precisa Manfredini – e la digestione enzimatica rende queste sostanze biodisponibili per l’organismo e tali composti sono supportati da un razionale scientifico interessante, usati principalmente come anti-età”.

Il filone di ricerca innovativo legato alla neuro-cosmesi viene invece presentato da Vertuani, che così spiega: “ Il sistema nervoso e la pelle comunicano in continuo grazie ai neurotrasmetittori. I neurocosmetici sono ingredienti in grado di modulare il complesso sistema di queste sostanze presenti anche a livello della pelle. La cute è un tessuto altamente innervato, e gli ingredienti cosmetici più noti che rientrano in questo ambito sono peptidi impiegati come anti-rughe o per il trattamento della pelle sensibile. Possono agire con un meccanismo simile a quello della neurotossina botulinica o neurotossine derivanti dal siero di vipera, o altre sostanze neurocosmetiche sono ad es. il mentolo e capsaicina, che agiscono procurando sensazioni di calore o freschezza sulla pelle. L’ambito che più si sta coinvolgendo nella ricerca sono i mediatori dell’infiammazione neurogenica che sottende ai fenomeni di discomfort tipici della pelle sensibile”.

Si tratta indubbiamente di scoperte scientifiche che troveranno un rapido impiego per fornire ulteriori impulsi a nuovi prodotti e nuovi mercati, per il conseguimento di uno stato di benessere derivante sempre più da una cura quotidiana.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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