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da: ufficio stampa Confederazione italiana agricoltori di Ferrara

Usciranno all’inizio di luglio, i primi bandi del Piano di Sviluppo Rurale dedicato ai giovani agricoltori. Soddisfazione da parte di Cia Ferrara con qualche preoccupazione per un possibile eccesso di burocrazia

Quasi un miliardo e duecento milioni di euro per lo sviluppo, il sostegno e l’innovazione dell’agricoltura emiliano-romagnola, fino al 2020. Sono queste le cifre che verranno finanziate dal prossimo PSR (Piano di Sviluppo Rurale) che, dopo un percorso lungo e complesso, diventerà operativo a luglio con l’uscita dei primi bandi, totalmente dedicati ai giovani agricoltori.
Nel complesso i fondi erogati dalla Comunità Europea serviranno per attuare e sostenere le misure in base a delle “Priorità” del settore agroalimentare che riguardano: trasferimento dell’innovazione; competitività e redditività aziendale; organizzazione delle filiere; conservazione dell’ecosistema ambientale; uso più efficiente delle risorse energetiche e, non ultima, riduzione della povertà e inclusione sociale. Sei punti fermi che saranno le linee guida per le aziende che vorranno beneficiare dei contributi del PRS. «Con l’arrivo della “Comfort Letter” da parte dell’Unione Europea lo scorso 8 maggio – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara – la Regione Emilia-Romagna, dopo il complesso iter di approvazione e il ritardo di quasi un anno, è una delle prime quattro in Italia a partire con i bandi.
Un inizio promettente che dà il via a una vera e propria sfida contro la crisi del settore agroalimentare che occorre vincere attraverso un rilancio globale, un cambio di marcia nei confronti di temi fondamentali come competitività, innovazione, rispetto dell’ambiente e sostenibilità. Per la nostra associazione è un fatto davvero importante e significativo che la Regione Emilia-Romagna rivolga i primi bandi ai giovani fino ai 40 anni che sono già imprenditori agricoltori o vogliono iniziare un nuovo percorso imprenditoriale.
Per loro ci sarà un aiuto che potrà arrivare anche a 50.000 euro per le aziende che si trovano in zone considerate “svantaggiate” come sono alcune aree del Basso Ferrarese. Senza addentrami troppo nelle specifiche dei bandi che la Regione sta mettendo a punto, abbiamo apprezzato alcune condizioni ritenute necessarie per ricevere gli aiuti, come il grado di specializzazione del giovane agricoltore che dovrà essere dinamico e avere competenze e qualifiche professionali per affrontare le sfide di competitività e innovazione del futuro e il fatto che non potrà ricevere compensi da attività extra-agricole per cifre superiori a 5.000 euro (6.500 per quelli in aree svantaggiate).
Un segnale che condividiamo fortemente perché gli imprenditori agricoli di domani dovranno essere specializzati e soprattutto dedicarsi alla propria azienda totalmente e non solo come un “secondo lavoro”.
Unica preoccupazione della nostra associazione – conclude Calderoni – è la modalità di accesso al PSR che vedrà un grande numero di Misure – circa 15 per 66 attività – che potrebbe significare un eccesso di burocrazia, fatto che va decisamente contro la necessità di semplificazione e la riduzione delle incombenze burocratiche a carico delle aziende agricole. In nostri tecnici sono comunque a disposizione per assistenza e informazioni sui bandi in uscita.»

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Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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