Nuovo appuntamento con i venerdì dell’universo – viaggio alle origini dell’universo
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Da: Comunicazione Istituzionale e Digitale Unife Ufficio Stampa
Venerdì 22 marzo alle ore 21, alla Sala estense, nuovo appuntamento con “I Venerdì dell’Universo”. Paolo Natoli, professore associato di cosmologia e teoria della relatività presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife, parlerà sul tema “Un viaggio alle origini dell’Universo con la radiazione cosmica di fondo” .
“Presenterò un secolo di progressi in cosmologia, dalla pubblicazione della teoria della relatività generale di Einstein all’odierna esplorazione dell’inflazione cosmica – afferma Natoli- una fase primordiale di espansione accelerata che ha posto le condizioni iniziali del nostro Universo e permesso la nostra esistenza”. Un momento chiave di questa storia è la scoperta, poco più di cinquant’anni or sono, della radiazione cosmica di fondo, la “luce” del Big Bang, grazie alla quale sappiamo che l’Universo primordiale era molto diverso da come appare oggi. Oggi questa radiazione, studiata a fondo dal satellite Planck dell’ESA (con un rilevante contributo italiano e della nostra agenzia spaziale), rappresenta uno strumento primario per la comprensione della Fisica delle altissime energie.
Il campo di ricerca di Paolo Natoli è l’indagine dell’universo primordiale e il suo studio attraverso le osservazioni, in particolare quelle della radiazione cosmica di fondo. E’ membro di numerose collaborazioni internazionali, tra cui il satellite ESA Planck, per il quale ha coordinato vari gruppi di lavoro ed è leader di uno dei progetti di “core science”. È membro del “Governance Board” della missione LiteBIRD, un satellite dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA) dedicato allo studio dell’inflazione cosmica. È autore di oltre 250 pubblicazioni su riviste di alto livello internazionale e il suo h-index è superiore a 80 (NASA/ADS).
UNIVERSITA’ DI FERRARA
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di Piermaria Romani
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Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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