Skip to main content

Ha innescato un processo virtuoso di scambi e contaminazioni culturali la candidatura di Comacchio a capitale della cultura italiana 2018 ed è proprio sulla scia di un percorso condiviso con tante altre realtà italiane che la nostra Città rafforza e consolida la propria partecipazione alla Rete delle Città della Cultura. Il Comune di Comacchio infatti sarà presente venerdì 13 ottobre al convegno dal tema “La pianificazione turistico culturale per la vivibilità delle città”, che si terrà a Lucca. L’adesione al circuito delle “Città della Cultura” è stata sottoscritta esattamente un anno fa, allo scopo di attuare un confronto costante, promuovendo al tempo stesso lo scambio di linee guida e buone pratiche su tematiche inerenti cultura, turismo e beni culturali.

Il percorso di condivisione scaturito dalla rete delle Città della cultura è sfociato a sua volta nella partecipazione al bando nazionale di candidatura a capitale della cultura italiana per il 2018. Il convegno in programma venerdì a Lucca, organizzato in collaborazione con il MIBACT, avvierà un confronto allargato alle  candidate a capitale italiana per il 2020. Si tratta di un’occasione di grande rilievo per tutte le realtà locali al tavolo del confronto, poichè da essa emergeranno testimonianze, spunti sui temi di pianificazione culturale.

Per questo importante appuntamento culturale, Comacchio, assieme a settimo Torinese e Pistoia, è stata invitata ad esporre i primi risultati raggiunti nella realizzazione dei progetti, contemplati nei rispettivi dossier di candidatura a capitale della cultura. Come si ricorda, Pistoia è capitale della cultura italiana uscente, mentre Settimo Torinese ha partecipato, insieme a Comacchio, al bando per il passaggio del testimone. Nel mese di gennaio scorso a Roma è stata incoronata capitale della cultura per il 2018 la città di Palermo.

“Il convegno a Lucca e, più in generale, la sinergia nata all’interno della rete delle Città della Cultura – commenta l’Assessore alla Cultura Alice Carli- è una vetrina di grande valore che testimonia come Comacchio, in questi anni, si sia inserita a pieno titolo in un circuito di rapporti inter-istituzionali di prestigio, quale interlocutore credibile e qualificato.” Il fulcro su cui poggiano numerose azioni di promozione culturale del territorio è rappresentato indubbiamente dal “Museo Delta Antico, che può fregiarsi della prestigiosa partnership avviata con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli – sottolinea il Sindaco Marco Fabbri – alla quale ha fatto seguito la collaborazione con il Comune di Cento per l’esposizione del dipinto Cena in Emmaus del Guercino. L’ultima sfida in ordine di tempo è quella della partecipazione alla Borsa del Turismo Archeologico del Mediterraneo, che prenderà il via il 26 ottobre a Paestum. Tra le azioni previste nel dossier della candidatura e già attuate spicca anche il festival della letteratura noi, Nero Laguna, presentato dallo scrittore Marcello Simoni, con numerosi autori di best seller ospiti nel salotto culturale all’aperto, sulla gradinata del Trepponti.”

A Lucca sarà il dirigente del Settore Cultura, Turismo e Sport, Roberto Cantagalli, a fare il punto della ricca progettualità culturale avviata dal Comune di Comacchio, in virtù del progetto di candidatura della città a capitale della cultura italiana per il 2018.

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it