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Da Ufficio stampa Gruppo Partito Democratico Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Zappaterra e Calvano (PD): “Danni all’agricoltura e rischio idraulico richiedono soluzioni di sostegno all’attività dei Coadiutori”

“Il Piano regionale per il controllo della nutria in provincia di Ferrara non sta dando i risultati sperati, per questo abbiamo interrogato con urgenza la Giunta regionale sollecitandola a farsi carico del problema. – spiegano i consiglieri regionali Marcella Zappaterra e Paolo Calvano – Nel nostro territorio, statisticamente e storicamente, si verifica circa il 50% dei danni da nutria di tutta l’Emilia-Romagna: circa 110mila euro l’anno a fronte del dato regionale complessivo di 220mila”.

“Il Piano pluriennale regionale, tuttavia, non riconosce per il territorio ferrarese alcuna specificità. – evidenziano i consiglieri – L’insostenibilità della situazione è sottolineata con forza anche dalle amministrazioni comunali, dalla provincia, dal consorzio di bonifica Pianura di Ferrara e dalle associazioni degli agricoltori ferraresi”.

Nel Ferrarese il contenimento delle nutrie è affidato al lavoro dei volontari Coadiutori che, nel loro tempo libero e gratuitamente, dovrebbero far fronte ai costi chilometrici per un territorio estremamente vasto, al costo delle cartucce, alle spese assicurative, senza contare l’ansia di diventare molto spesso essi stessi bersaglio delle attenzioni degli animalisti.

“In Provincia di Ferrara enti locali, consorzio di bonifica, A.I.P.O., l’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità del Delta del Po, le associazioni agricole e venatorie stanno definendo una serie di azioni per la pianificazione sinergica degli interventi per il controllo della nutria. Il tema era rimasto in sospeso con la riforma incompleta di riordino istituzionale. A nostro avviso sarebbe opportuna una partecipazione regionale diretta di carattere sia normativo che finanziario a sostegno di tale coordinamento anche come contributo tangibile per l’attuazione del piano, a dimostrazione della sensibilità della nostra Regione nei confronti delle specificità territoriali e in considerazione della gravità della situazione” richiamano Zappaterra e Calvano.

“Nella sua risposta in aula, l’Assessora Simona Caselli ha riconosciuto le specificità del nostro territorio e precisato che, proprio a partire da Ferrara in considerazione del forte rischio idraulico, la Regione, per il tramite dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la protezione civile, è impegnata a far partire e finanziare specifici programmi di intervento che dovranno essere definiti in accordo tra Agenzia, provincia e consorzi di bonifica” concludono i consiglieri regionali Pd.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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