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Da: Ufficio Stampa Città di Bondeno (Ferrara)

Francesca Aria Poltronieri: «Continuiamo ad investire nel progetto di spazio 29, per l’alto valore dei servizi offerti alle famiglie»

Bondeno (Ferrara), 05-10-2019. 
Si ingrossano le fila degli utenti de La Locomotiva, che ha rinnovato anche quest’anno la sua corposa offerta di servizi a sostegno delle famiglie: doposcuola, servizi di pre e post-scuola, con una sinergia che si sviluppa nel tempo a fianco dell’Istituto comprensivo “Bonati” e del Comune. Sono 46 , nel dettaglio, gli studenti delle scuole primarie di Bondeno, che si stanno affidando (da queste prime settimane di ripresa dell’anno scolastico) alla guida attenta degli educatori de La Locomotiva per lo svolgimento dei compiti e per il loro studio, nell’ambito del servizio di “doposcuola”. Trentotto saranno i bambini seguiti dallo staff del servizio, nell’arco di tempo compreso tra le 7,25 e le 7,50, nel cosiddetto “pre-scuola”, mentre 23 sono coloro che si sono già iscritti al servizio di “post-scuola”. Ovvero, il posticipo che va dalle 15,55 alle 16,55, ed altri 15 usufruiranno dello stesso servizio tra le 15,55 e le 18. L’orario varia, ovviamente, a seconda dell’orario scolastico osservato per la propria tipologia di modulo. Per le scuole primarie di Scortichino, il servizio di doposcuola (fascia oraria che va dalle 14 alle 18) riguarderà 22 studenti, mentre il doposcuola rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado (quelle che un tempo si chiamavano scuole medie) riguarda 27 studenti, che si cimenteranno con le materie di studio affiancati dal personale de La Locomotiva dalle ore 13,10 fino alle 18. «I numeri che abbiamo visto registrati in questo scorcio iniziale di anno scolastico – spiega l’assessore alla scuola, Francesca Aria Poltonieri – ci confortano e ci confermano il buon risultato raggiunto a seguito dei nostri investimenti nell’ambito dei servizi scolastici. Il personale de La Locomotiva, presieduta da Carlo Tassinari, si è dimostrato perfettamente in grado di svolgere tutte le mansioni previste dal progetto e le famiglie sono soddisfatte dei servizi offerti. Lo stesso dicasi per i recenti “centri estivi”, che hanno raggiunto un buon numero di utenti (con una media di 100 presenza al giorno, ed un totale di 5.500 presenze nei tre mesi dei centri estivi; ndr) ed affiancato le famiglie. Attraverso attività didattiche e ricreative rivolte ai giovani, svolte durante il periodo estivo».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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