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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Un milione all’Azienda Usl di Ferrara per la ristrutturazione e manutenzione straordinaria dell’ex ospedale Sant’Anna, 600mila euro alla stessa azienda per adeguamento normativo dell’impianto elettrico dell’ospedale del Delta a Lagosanto e 1.050.000 all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara per l’acquisto di una nuova risonanza magnetica di ultima generazione, in sostituzione di un’analoga attrezzatura di concezione precedente.
Su questi finanziamenti per la sanità ferrarese si è espressa con voto favorevole la Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Ferrara, riunita in Castello Estense.
Finanziamenti che fanno parte dell’accordo di programma Addendum che la Regione Emilia-Romagna ha in programma di siglare con il ministero della Salute, per una serie d’interventi nella sanità regionale pari a un investimento complessivo di 79,6 milioni, dei quali 75,6 a carico dello Stato e circa quattro milioni finanziati da viale Aldo Moro.
La Conferenza sociosanitaria si è anche espressa favorevolmente per quanto riguarda l’altro punto all’ordine del giorno, ossia sul Piano programmatico pluriennale 2015-2017 dell’Asp – azienda pubblica servizi alla persona “del Delta”.
L’incontro della Conferenza è poi servito per l’esposizione ai sindaci da parte dei due direttori generali, Tiziano Carradori e Paola Bardasi, dello stato di avanzamento del programma d’integrazione delle due aziende sanitarie territoriali.
Come ricordato dal direttore generale dell’Azienda Usl, sono stati definiti gli accordi attuativi sui tempi e i modi di attuazione del percorso e in particolare il rilievo dato alla governance locale.
Apprezzata è stata la tempestività degli interventi che vedranno la loro prima applicazione concreta sul fronte dell’ottimizzazione delle strutture amministrative, destinate a funzionare come servizi unici per entrambe le aziende, con evidenti vantaggi di semplificazione delle procedure e di riduzione delle sovrastrutture organizzative.
Per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, è stato messo a fuoco il percorso per un utilizzo ottimale dei quattro presidi ospedalieri sul territorio provinciale, con la prospettiva di fare operare équipes chirurgiche provenienti sia da Cona, sia dalle altre strutture di Cento, Argenta e del Delta.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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