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Da FerraraOff

Le vicende di “Zio Vanja” – il dramma più celebre dello scrittore russo Anton Chekhov – diventerà per un giorno materiale da montare e smontare, indagare e rovesciare, grazie all’inusuale laboratorio teatrale curato a Ferrara Off del regista Paolo Civati.

Il laboratorio, intitolato “On Chekhov”, si rivolge principalmente a professionisti – attori, scrittori e registi – ma è aperto a chiunque abbia intenzione di migliorare la propria capacità di sviluppo narrativo. Si terrà sabato 18 febbraio nello spazio performativo di viale Alfonso I d’Este 13, dalle 10 alle 18 – inclusa un’ora di pausa pranzo. Durante la giornata i partecipanti studieranno alcuni frammenti tratti da “Zio Vanja”, in particolare si analizzerà la drammaturgia per dedurne le direzioni, le contraddizioni e le possibili interpretazioni. Inoltre gli iscritti saranno invitati a rappresentare le proprie proposte di analisi testuale, mettendosi direttamente in gioco.

L’esperienza e il talento di Civati sono ampiamente riconosciuti. Allievo dell’École des maîtres diretta da Franco Quadri, nel 2005 è stato tra i fondatori del collettivo Malalingua Teatro, diventato poi Collettivo Attori Riuniti, ha scritto e diretto innumerevoli spettacoli presentati nei più interessanti festival nazionali. Ricordando solo i suoi lavori più recenti, vale la pena nominare la co-direzione assieme a Giuseppe Battiston di “Lost in Cyprus – Sulle tracce di Otello” e il film “Castro”, che nel 2016 al Festival dei Popoli ha meritato il premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment, il premio Gli imperdibili e il premio del pubblico MyMovies.

«L’idea di organizzare questo appuntamento viene dalla volontà di rappresentare per la città non solo uno un punto di riferimento per la fruizione culturale, ma un vero e proprio centro di formazione e produzione» racconta Giulio Costa, regista nonché responsabile delle produzioni di Ferrara Off. «Civati sarà al teatro di Occhiobello venerdì 17 febbraio con “I conigli non hanno le ali” e la sera successiva assisterà assieme a noi alla mise en espace dei racconti di Chekhov meno conosciuti al grande pubblico, una selezione curata appositamente per Ferrara Off e che verrà interpretata dagli attori Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini. Comprenderà “Il racconto della signorina N.N.”, “Lo scherzetto”, “Prima delle nozze” e “L’attore tragico”. Abbinare all’appuntamento serale un approfondimento capace di stimolare e far crescere chi a Ferrara si dedica al nostro stesso mestiere ci è sembrata un’occasione da non perdere. Legare il programma della stagione al calendario dei workshop ci permette di creare una relazione più profonda con gli ospiti che abbiamo il piacere di accogliere, ma anche con il pubblico che ci segue con sempre maggiore fiducia e fedeltà, oltre che con la rete di ottimi professionisti che vorremmo crescesse assieme a noi».

Il costo del laboratorio è 50 euro per i soci Ferrara Off, 60 euro – comprensivi di tessera 2017 – per i non soci. Per informazioni e iscrizioni scrivere a info@ferraraoff.it oppure telefonare al numero 3336282360.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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