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Da: Ufficio Sindaco Comune Ferrara

Oggi è stata sottoposta al Consiglio Comunale di Ferrara la delibera di recepimento, con proposta di emendamento, dell’atto dell’Assemblea legislativa regionale, numero 186 del 2018, relativa alla disciplina dei contributi di costruzione. Nel dicembre 2018 la Regione Emilia Romagna, nell’impostare i parametri relativi agli oneri che le imprese costruttrici devono versare per costruire, ristrutturare o intervenire su immobili esistenti in territorio regionale, ha lasciato ai singoli Comuni la possibilità di incrementare o ridurre alcuni parametri specifici, relativi a determinate categorie, fissando come limite ultimo di assunzione della delibera che va a fissarli il 23 settembre 2019, data successivamente alla quale anche per il Comune di Ferrara sarebbe entrata in vigore la disciplina così come impostata dall’Ente regionale.

Il Comune di Ferrara è tra i primi Comuni capoluogo ad intervenire in modo concreto con questa delibera di consiglio e gli interventi sono elaborati in coerenza alle  Linee Programmatiche di Mandato, presentate dal sindaco, Alan Fabbri, lo scorso luglio.

“Si tratta di un atto non solo tecnico ma fortemente politico”, ha specificato l’assessore all’Urbanistica Andrea Maggi, “gli oneri di costruzione sono, infatti, uno degli aspetti più significativi dell’approccio al progetto urbanistico di una città ed è evidente come, attraverso riduzioni o incrementi degli oneri stessi che impattano su differenti zone o ambiti, possano essere indirizzati importanti aspetti della vita sociale della città”.

Tra le modifiche salienti apportate ai parametri individuati dalla Regione ci sono:
La riduzione fino al 30% del contributo di costruzione per gli edifici che insistono sulle frazioni del territorio comunale, in sintonia con la volontà espressa nelle Linee di Mandato di valorizzare le periferie
La riduzione fino al 50% degli oneri di costruzione per le residenze dedicate agli anziani, le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, in sintonia con gli obiettivi programmatici che prevedono l’avvicinamento delle strutture sanitarie ai cittadini e una loro diffusione su tutto il territorio comunale
Saranno ridotti del 20% gli oneri di costruzione relativi all’Edilizia Residenziale Pubblica per facilitare la realizzazione di edifici da destinare al canone sociale.
Saranno ridotti fino al 30% gli oneri di costruzione per le misure di intervento volte alla qualità edilizia del patrimonio urbano (antisismica, risparmio energetico, ecc…) al fine di incentivare la riqualificazione del patrimonio esistente.
E’ prevista una riduzione del 20% sugli oneri che riguardano la attività industriali collocate in aree attrezzate in termini di ecosostenibilità, al fin di incentivare e far crescere questo tipo di insediamenti
Nessuna riduzione, rispetto ai parametri previsti dalla regione, sarà applicata per edificazioni o interventi relativi alle microaree destinate all’accoglienza di rom e sinti (il Comune di Ferrara non procederà nella realizzazione di queste aree).
Resta invariata l’aliquota relativa agli oneri di costruzione per le confessioni religiose fissata al 7% dalla Regione, relativa alle confessioni che hanno sottoscritto Intesa con lo Stato Italiano.

Durante il Consiglio è stato proposto e votato un emendamento, proposto dall’assessorato all’Urbanistica,   utile a delineare, nello specifico, le aliquote relative agli interventi edilizi delle attività commerciali. Anche in questo ambito le scelte effettuate nell’ambito della possibilità individuata dalla delibera regionale, saranno volte a favorire, in sintonia con gli obiettivi che la giunta si è fissata, le attività commerciali, turistiche e di promozione sinergiche ad una valorizzazione della città di Ferrara e a ridurre l’impatto delle attività che non incidono positivamente sul suo valore aggiunto.

I dettagli tecnici della delibera con relativi esempi concreti dell’impatto delle differenti aliquote sulle singole attività saranno oggetto di presentazione durante una conferenza stampa che verrà convocata nei prossimi giorni.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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