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Da: CNA di Ferrara.

Semplificare la preparazione delle salme; reperire dispositivi di protezione; ottenere procedure semplificate via PEC per l’autorizzazione dei trasporti funerari – Michela Pazzi, portavoce delle onoranze funebri associate a Cna, elenca le priorità del settore.

“Anche noi siamo in prima linea nell’emergenza: per questo abbiamo scelto una linea di comportamento comune e ci aspettiamo il sostegno delle istituzioni.

Abbiamo bisogno di reperire i dispositivi di protezione individuale (mascherine, calzari ecc.) che da tempo scarseggiano; chiediamo procedure burocratiche semplificate per autorizzare i trasporti funerari; chiediamo che la nostra scelta di non procedere alla preparazione e vestizione delle salme sia sostenuta da apposite ordinanze di tutte le amministrazioni comunali, Ferrara compresa”.

Michela Pazzi è portavoce delle aziende di onoranze funebri associate a Cna: 25 imprese con 110 dipendenti complessivi, la quasi totalità del settore per la provincia di Ferrara. La sua famiglia opera in questo campo sin dagli anni 30 del secolo scorso.

La sua è una manifestazione di responsabilità che viene da tutte le aziende di onoranze funebri del territorio, ma anche una richiesta d’aiuto. “Anche noi, con i nostri operatori, siamo in prima linea in questa emergenza” ribadisce. Prelevare le salme dei defunti nelle case private o nelle strutture, occuparsi del trasporto, procedere alla tumulazione: tutte operazioni che, in piena emergenza, comportano rischi.

In primo luogo la preparazione delle salme: “abbiamo deciso di comune accordo – spiega Michela Pazzi – di limitare al massimo le operazioni. La salma viene avvolta in un telo imbevuto di disinfettante e successivamente tumulata. Il motivo è semplice: non si può mai essere certi che la salma che stiamo trattando non fosse affetta da Covid-19. E quindi dobbiamo scegliere procedure che cautelino al massimo i nostri operatori e la loro salute: non sono scelte facili per chi opera in questo settore da tanti anni, e non è facile spiegarlo e farlo accettare ai famigliari dei deceduti. Per questo rinnoviamo il nostro appello, alla Provincia, al Comune di Ferrara e agli altri comuni del territorio che ancora non lo hanno fatto, perché ci vengano incontro con una specifica ordinanza in questa direzione”.

C’è inoltre la difficoltà di reperire dispositivi di protezione: “tutte le aziende di onoranze, per obbligo, devono possederne una certa riserva. Ma l’emergenza fa sì che i dispositivi vengano usati in quantità molto superiori al normale. Grazie a Cna Siamo riusciti a reperire un quantitativo aggiuntivo di mascherine e a rintracciare un fornitore abilitato: ora chiediamo di essere inseriti tra le attività che possono beneficiare di canali di distribuzione privilegiati, al pari delle strutture sanitarie”.

E’ anche assolutamente necessario semplificare le procedure burocratiche: “per il trasporto delle salme – spiega Michela Pazzi – sono necessarie delle autorizzazioni. E’ necessario dare la possibilità, alle imprese di onoranze funebri, di presentare la documentazione necessaria tramite PEC, senza presentarsi fisicamente all’anagrafe comunale. Si risparmierebbe tempo e si eviterebbero spostamenti. Anche in questo chiediamo all’amministrazione Comunale di Ferrara di venirci in aiuto, attivando questa possibilità presso l’anagrafe del capoluogo”​

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CNA FERRARA


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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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