Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oltre 7 mila immagini ad alta definizione delle bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Emilia-Romagna, disponibili gratuitamente on line. Frutto della partecipazione a Wiki Loves Monuments, l’archivio raccoglie gli scatti realizzati in tre anni da 542 fotografi

Si chiama Open Data Monuments il database fotografico – promosso da Regione Emilia-Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, in collaborazione con il Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) – aperto a tutti gli utenti del web che cataloga il capitale naturale, storico e architettonico dell’Emilia Romagna. Per la prima volta una regione italiana rende disponibile, liberamente e gratuitamente on line, il proprio patrimonio territoriale per immagini, in un’ottica di condivisione e diffusione a fini di promozione turistica.
Open Data Monuments si appoggia ad un semplice motore di ricerca dedicato, accessibile dal sito http://www.cittadarte.emilia-romagna.it/, che fornisce agli utenti risultati da parole chiave multiple. La ricerca dell’immagine può essere effettuata innanzitutto per categoria (ad esempio inserendo nella stringa le keywords monumenti, piazze, palazzi, statue, musei, teatri, manufatti industriali, riserve naturali), ma anche per nome specifico, per posizione geografica, e per autore.
Tutte le 7031 immagini sono disponibili in rete per il free download (senza limiti di quantità) e il libero riuso, trattandosi di foto rilasciate con licenza di “Creative Commons”, ovvero che ne consente, citandone l’autore, l’utilizzo legale sia da parte di chiunque, privati e operatori economici, enti pubblici e mezzi d’informazione. Con questa iniziativa Apt e la Regione Emilia-Romagna confermano l’importanza delle potenzialità offerte dal web, vera e propria risorsa collettiva per la diffusione massiva di capitali locali, capace di rendere libera la conoscenza e promuovere la cultura.
Fondamentale in questa iniziativa il ruolo di cittadini e turisti, amatori e professionisti dell’obiettivo, oltre che degli enti locali che, attraverso la partecipazione a Wiki Loves Monuments, il contest digitale promosso da Wikipedia, dal 2012 hanno effettuato un’attività spontanea di documentazione fotografica producendo così un archivio digitale d’alta qualità e di grande valore estetico relativamente alle numerose e diverse bellezze regionali.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Bologna nella sede di Unioncamere, presenti oltre i rappresentanti dell’amministrazione regionale la presidente di Apt Servizi Emilia-Romagna Liviana Zanetti, il presidente dell’Unione Città d’arte Graziano Prantoni, quello di Wikimedia Italia Andrea Zanni e la segretaria regionale del Mibact, Sabina Magrini.
“Il risultato che si è creato con questa sinergia – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti – indica la direzione che dobbiamo perseguire: il patrimonio culturale deve camminare insieme a quello turistico e insieme devono far crescere il nostro territorio”. “Con questo progetto – ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini – si consolida una collaborazione strategica per integrare sempre più il patrimonio culturale nel circuito turistico, inoltre si afferma il ruolo leader della Regione e di Apt nel marketing del turismo e infine si agisce in un ambito, quello della narrazione, che ci permette di recuperare un po’ di quel fascino che forse si è nel tempo perduto”.

Open Data Monuments: Ferrara e Bologna le regine dell’obiettivo
Dei 453 soggetti fotografati nel complesso, per un totale di 7031 immagini, di cui oltre 6mila ad alta definizione, il Museo della Cattedrale e il Castello Estense risultano quelli maggiormente fotografati in regione. Sono rispettivamente 436 e 381 scatti raccolti in Open Data Monuments relativi a questi gioielli ferraresi.
E proprio la città di Ferrara guida la classifica delle località maggiormente fotografate sull’intero territorio regionale, con 1955 immagini presenti in archivio; segue Bologna con 1208 foto. Le fotografie già catalogate e presenti nel database illustrano ampiamente l’intero patrimonio regionale, dai beni culturali del territorio come Palazzo dei Diamanti, il Museo della Cattedrale (Fe), la Rocca di Fontanellato (Pr) e i Portici di San Giacomo (Bo), alle bellezze più grandiose e monumentali come la statua equestre di Alessandro Farnese (Pc) e il Cimitero di San Cataldo (Mo), fino ai simboli delle sue grandi vocazioni ed eccellenze, tra cui quella motoristica rappresentata dal Museo Casa Enzo Ferrari (Mo) e quella marinara. In seguito alla conclusione della IV edizione di Wiki Loves Monuments, anche le immagini in concorso quest’anno entreranno a far parte del catalogo digitale regionale, che si arricchirà così ulteriormente di circa altre 6 mila immagini. Destinati dunque a crescere ulteriormente in rete il valore e la rilevanza del patrimonio turistico architettonico e paesaggistico dell’Emilia Romagna che, attraverso Open Data Monuments, si riappropria del suo originario significato di bene collettivo a valenza intellettuale e culturale.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it