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Da Ufficio stampa Conservatorio Frescobaldi

Factory Grisù 6 e 7 giugno 2018
Esami e concerti aperti degli allievi del Dipartimento di Musica Jazz

Mercoledì 6 e giovedì 7 giugno, per la prima volta alla Factory Grisù di Ferrara, arrivano gli Open Days, due giorni di concerti aperti alla collettività, per farsi accompagnare alla scoperta delle sonorità jazz e – allo stesso tempo – per conoscere i diversi percorsi di formazione jazzistica proposti dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Quest’anno, una grande novità: la collaborazione con il Consorzio Factory Grisù, il cui cortile interno diventerà un palcoscenico a cielo aperto per i concerti proposti dagli allievi e dai docenti del Dipartimento di Musica Jazz del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

Gli Open Days dei corsi jazz rappresentano la parte più visibile del lavoro che si svolge all’interno dei corsi jazz tenuti al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara durante l’anno. La didattica di tali corsi, infatti, attivi ormai da più di dieci anni, mira da sempre a far partecipare il più possibile gli allievi alla pratica della musica “viva e dal vivo” inserendoli in eventi esterni di vario tipo come concerti, masterclass, seminari, festival e creando momenti di confronto con la città. Dal 2012, inoltre, anche gli esami finali di molte materie si sono svolti in forma di concerti pubblici, ospitati di volta in volta in luoghi suggestivi della città (come il giardino di palazzo Schifanoia, Piazzetta Municipale, il cortile di Palazzo Roverella, Palazzo Crema). Per l’edizione 2018, gli Open Days propongono due serate, a ingresso libero, nel cortile interno di Factory Grisù. Mercoledì 6 e giovedì 7 giugno, dalle ore 18 alle 20 e dalle 21 alle 23, i concerti si terranno a Grisù (con ingresso da via Poledrelli 21, Ferrara) e vedranno la partecipazione di Elvio Ghigliordini con Latin Ensemble, l’Ensemble vocale del Dipartimento Jazz diretto da Roberto Manuzzi, Claudio Mastracci con Drum Ensemble e il contributo musicale dei docenti del Dipartimento Jazz.

“Con circa 180 eventi prodotti durante l’anno – sottolinea Francesco Colaiacovo, presidente del Frescobaldi –, la doppia vocazione del Conservatorio di Ferrara è da un lato formare i giovani musicisti, dall’altro quella di creare una cultura diffusa, coinvolgendo le realtà più importanti della città”. A queste ora unisce anche Factory Grisù, “luogo in cui si produce cultura dell’ingegno e della formazione – aggiunge Colaiacovo –, e che per due giorni diventerà lo spazio in cui ascoltare i tanti musicisti che si sono formati in uno dei dipartimenti d’eccellenza del conservatorio ferrarese”. Una prima occasione di collaborazione, ma nella volontà di crescere con altre iniziative future. “L’obiettivo di Factory Grisù – evidenzia Massimo Marchetto, presidente di Grisù – è che momenti come questi non siano episodici, ma che diventino invece caratterizzanti dello spazio stesso: Grisù non è solo un condominio di imprese, vocazione per cui il consorzio è nato, ma anche una piazza pubblica, in cui la collettività è invitata a partecipare. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana che già durante l’estate ospiterà una cinquantina di appuntamenti, pensati per la città”. Due giorni, otto ore di concerti, a ingresso libero. “Gli Open Days – aggiunge Roberto Manuzzi, responsabile del Dipartimento Jazz, nuove tecnologie e linguaggi musicali del Conservatorio – uniscono il fascino del jazz alle diverse situazioni che si possono generare con questo genere musicale. Saranno concerti di qualità, che vedranno coinvolti gli allievi alla fine del loro percorso di alta formazione musicale, inoltre sarà un modo per conoscere i tre diversi corsi jazz attivi al Conservatorio di Ferrara, ai quali ci si può ancora iscrivere fino al 5 luglio”.

Formazione Jazz al Conservatorio – Il Corso Accademico di Primo livello (Triennio) in Musica Jazz fu attivato al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara più di dieci anni fa (anno accademico 2006/2007) su iniziativa dell’allora direttore Giorgio Fabbri. In seguito a un bando di concorso pubblico sono stati chiamati alcuni tra i migliori docenti appartenenti al mondo della musica jazz italiana. L’obiettivo dei corsi è da sempre quello di fornire una preparazione di alto livello dal punto di vista della tecnica strumentale, della conoscenza dell’armonia funzionale e delle tecniche d’improvvisazione e della cultura generale nel campo della musica jazz e delle musiche improvvisate a essa correlate.
A questo percorso formativo (diventato Corso ordinamentale nel 2010/2011 per decreto del MIUR) si è affiancato nell’anno accademico 2012/2013, grazie al direttore Paolo Biagini, il Corso Accademico di Secondo livello (Biennio sperimentale) in Musica Jazz, giungendo così al completamento dell’offerta formativa in questo settore. Dall’a.a. 2017/2018, sotto la direzione di Fernando Scafati, è inoltre stato attivato un Corso Propedeutico, di durata triennale (cui si può accedere a partire dal 16° anno di età) che è preparatorio all’iscrizione ai Corsi Accademici di Primo livello. A partire dal prossimo a.a. i Corso Accademici di Secondo livello diventeranno ordinamentali. I corsi di Jazz sono una presenza attiva sul territorio divenuta nel tempo un organismo produttivo di eccellenza per lo studio e la ricerca, con proficue e costanti collaborazioni con Enti e associazioni, tra cui il prestigioso Jazz Club di Ferrara, dove vengono organizzati concerti e jam session con docenti e allievi dei corsi, alcuni dei quali divenuti ospiti fissi della programmazione del locale.
Missione dei Corsi Jazz del Conservatorio di Ferrara è creare occasioni di confronto, scambio e crescita culturale ponendo particolarmente l’accento sulla pratica della musica d’insieme, sia attraverso lo svolgimento delle ore curriculari previste, sia mediante la partecipazione degli allievi ad eventi esterni (concerti, masterclass, seminari, festival).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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