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Da: Ufficio Stampa m5s Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione per chiedere spiegazioni sulla situazione dei due presidi ospedalieri: “Tagli di posti letto e personale di servizio in costante emergenza”.

“No al depotenziamento degli ospedali di Cento e Lagosanto dove stiamo assistendo a un progressivo taglio di personale sanitario”. È quello che chiede Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha presentato una interrogazione alle Giunta per chiedere spiegazioni su quanto si sta verificando all’interno delle due strutture sanitarie ferraresi. “Da fonti sindacali si apprende che negli ospedali di Cento e di Lagosanto sono in corso tagli netti ai posti di lavoro, ai servizi ai cittadini ed un piano assunzioni al ribasso – spiega la consigliera del M5S nella sua interrogazione – in particolare si paventa la chiusura di 9 posti letto all’ospedale di Cento e la mancanza di un piano di riorganizzazione di qualità per il Delta di Lagosanto. Tutto ciò emerge da un documento della direzione generale dell’azienda sanitaria territoriale che ha presentato alle organizzazioni sindacali e che contiene il nuovo assetto organizzativo: al SS.Annunziata è prevista il taglio di 9 posti letto contro i 3 che la direzione aveva preannunciato ai sindacati. Inoltre nel reparto di Ostetricia e Ginecologia a inizio anno i posti letto erano 21 mentre oggi, sono 12, all’appello ne mancano nove. La riduzione di post letti comporterà una riduzione di personale e sevizi ai cittadini in un periodo in cui si parla di mantenere le strutture aperte anche i fine settimana per abbattere le liste di attesa. Chi chiediamo come questi provvedimenti siano compatibili con gli stanziamenti per l’assunzione di nuovo personale sanitario di cui l’assessore Venturi ed il presidente Bonaccini si fanno vanto. Il nostro timor e è che restino solo proclami e poi nei fatti si agisca in direzione opposta. Ci sembra francamente paradossale”. Una situazione di preoccupante a cui si aggiunge quella che riguarda il personale della Piastra Chirurgica nel reparto di Ostetricia. “Visto che a giugno, su proposta del M5S, è stata approvata una risoluzione che impegnava la Giunta a sospendere qualsiasi tipo di intervento al ribasso sull’offerta sanitaria fino all’approvazione delle linee guida per il riordino ospedaliero – aggiunge Raffaella Sensoli – quello che sta succedendo a Cento e Lagosanto ci preoccupa non poco. Ecco perché chiediamo all’assessore Venturi di intervenire al più presto per ripristinare un livello di servizi accettabile, anche intervenendo sulla dotazione organica degli ospedali”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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