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da: Ufficio Stampa Gruppo Unipol

Presentati i risultati dell’osservatorio Unipolsai sulle abitudini di guida in Emilia Romagna in seguito all’analisi dei dati delle scatole nere installate nelle automobili. Nel 2014 percorsi oltre 300 km annui in meno rispetto al 2013. Gli emiliani trascorrono 1 ora e 17 minuti al giorno in automobile a una velocità media di 36,3 km/h. In Emilia Romagna si percorrono 13.568 km l’anno, 786 in più rispetto alla media nazionale, in media 47 km al giorno. Il venerdì il giorno in cui si utilizza maggiormente l’auto; Ferrara è la provincia in cui si percorrono più km, oltre 15.400 l’anno, seguita da Parma e Piacenza. Forlì-Cesena e Modena le province in cui si utilizza l’auto per più giorni; Piacenza la provincia in cui si guida di più durante la notte.

“Nel 2014 è calato il numero dei km percorsi dagli automobilisti emiliani: in particolare si registrano
13.568 km annui (326km in meno rispetto al 2013), valore comunque superiore rispetto alla media nazionale di 12.782 km annui” – afferma Enrico San Pietro, vice direttore generale area Danni e Sinistri di UnipolSai – a commento dell’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante degli italiani nel 2014.
L’Osservatorio è stato realizzato in seguito all’analisi1 dei dati di circa 2,3 milioni di automobilisti assicurati UnipolSai che installano la scatola nera sulla propria autovettura, settore nel quale la compagnia è leader in Italia e in Europa per numero di apparecchi installati.
Secondo i dati di UnipolSai Assicurazioni – prima compagnia in Italia nel Ramo Danni, in particolare nell’R.C. Auto – è Ferrara la provincia dell’Emilia Romagna in cui si percorrono più km annui, ben
15.445. Ferrara è inoltre la seconda provincia italiana, dietro solo a Rovigo, per km annui percorsi. In Emilia Romagna Ferrara è seguita da Parma (14.118 km annui) e Piacenza (13.777), mentre l’auto è meno utilizzata a Forlì-Cesena (12.928 km annui) e a Rimini (12.073).
Forlì-Cesena e Modena detengono invece il record di utilizzo dell’auto per più giorni durante l’anno, rispettivamente 296 e 294 giorni. In media in Emilia Romagna l’auto viene utilizzata per 289 giorni l’anno (1 giorno in più rispetto al 2013) con una percorrenza media di 47 km (1 giorno in meno rispetto al 2013), contro una media nazionale di 288 giorni e una percorrenza media di 44 km giornalieri.
1 Le informazioni riportate nel testo sono il risultato dell’elaborazione di dati aggregati dai quali non è possibile risalire al singolo utente/assicurato
Mediamente gli emiliani trascorrono 1 ora e 17 minuti al giorno in automobile (2 minuti in più rispetto al 2013) a una velocità media di 36,3 km/h (2,3 km/h in meno rispetto al 2013), secondo valore assoluto a livello nazionale, superiore di 6 km/h rispetto alla media nazionale. Spiccano in particolare Ferrara, con una velocità media di 40 km/h, e Ravenna con 38 km/h. Un po’ più “faticoso” spostarsi nelle 2 province romagnole di Rimini (31 km/h) e Forlì-Cesena (35 km/h). Complessivamente un emiliano passa 15 giorni (considerando le intere 24 ore) l’anno in automobile rispetto a una media nazionale di 17 giorni.
“I dati dell’Osservatorio evidenziano una regione in cui l’utilizzo dell’auto è particolarmente radicato in tutte le province con chilometraggi significativamente superiori alla media nazionale”, sottolinea Enrico San Pietro di UnipolSai.
Così come nel resto d’Italia, il venerdì è il giorno in cui gli emiliani e i romagnoli percorrono più km in auto, mentre il premio di provincia più “nottambula” spetta a Piacenza con il 5,2% dei km complessivi percorsi durante la notte. Bologna è invece quella in cui si utilizza meno l’auto tra mezzanotte e le sei del mattino (4,1% dei km totali).
Il numero di scatole nere in Italia ha raggiunto circa 4 milioni di unità, di cui UnipolSai detiene circa il 60%, un apprezzamento legato non solo per la possibilità di ottenere uno sconto significativo sull’RCAuto e sulla polizza Furto e Incendio per chi sceglie l’installazione a bordo della vettura.
In caso di incidente, infatti, la scatola nera è in grado di registrare data e orario dell’evento, posizione Gps, velocità del veicolo ed essere in questo modo particolarmente utile in caso di contestazioni, sia in caso di sentenze del giudice sia in caso di multe non dovute. In caso di incidente grave, il dispositivo può inoltre rappresentare un reale strumento “salva vita” in quanto invia automaticamente un allarme alla Centrale Assistenza grazie al Servizio di Allarme Crash e, infine, in caso di furto del veicolo, ne facilita il ritrovamento.

Km percorsi in Emilia Romagna:
ProvinciaGiorni utilizzokm x GiornoKm AnnuiOre x giorno Velocità% Km Notturni
RIMINI 284 42 12.073 1,27 31,3 4,42%
FORLI’ CESENA 296 44 12.928 1,14 35,7 4,75%
BOLOGNA 281 47 13.262 1,19 36,0 4,16%
RAVENNA 288 47 13.636 1,16 37,7 4,62%
REGGIO EMILIA 293 47 13.659 1,17 36,5 4,66%
MODENA 294 47 13.713 1,17 36,4 4,72%
PIACENZA 290 48 13.777 1,2 35,9 5,23%
PARMA 285 50 14.118 1,21 36,8 4,45%
FERRARA 286 54 15.445 1,22 39,8 4,32%
Emilia Romagna 289 47 13.568 1,17 36,3 4,55%
Media Italia 288 44 12.782 1,27 30,7 4,62%
Fonte: Osservatorio UnipolSai Assicurazioni

Dati per regione:
Regione Giorni utilizzo km x GiornoKm Annui% Km NotturniOre x giornoGiorni guidaVelocità Km/h
01 Piemonte 280 45 12.487 4,74% 1,20 16 33,4
02 Val d’Aosta 263 43 11.188 3,82% 1,12 13 35,4
03 Liguria 251 42 10.453 4,25% 1,22 14 30,6
04 Lombardia 281 45 12.777 4,56% 1,22 16 33,2
05 Trentino A.A 278 48 13.206 3,55% 1,17 15 37,0
06 Veneto 290 48 13.966 3,99% 1,22 16 35,5
07 Friuli V.G. 282 48 13.664 3,47% 1,20 16 36,3
08 Emilia R. 289 47 13.568 4,55% 1,17 16 36,3
09 Toscana 288 45 12.824 4,49% 1,22 16 32,6
10 Marche 293 46 13.348 4,67% 1,21 16 33,8
11 Umbria 291 49 14.301 4,61% 1,24 17 35,0
12 Lazio 279 46 12.884 4,87% 1,29 17 30,9
13 Molise 281 51 14.372 4,02% 1,32 18 33,2
14 Abruzzo 291 47 13.689 4,58% 1,27 18 32,4
15 Campania 296 42 12.356 4,78% 1,37 20 25,7
16 Puglia 297 45 13.294 4,93% 1,34 19 28,5
17 Basilicata 279 49 13.787 4,24% 1,30 17 32,9
18 Calabria 297 43 12.851 4,13% 1,32 19 28,2
19 Sicilia 285 39 11.121 5,12% 1,29 18 26,1
20 Sardegna 298 44 12.954 3,89% 1,23 17 31,5
Media Italia 288 44 12.782 4,62% 1,27 17 30,7
Fonte: Osservatorio UnipolSai Assicurazioni

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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