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Da Organizzatori

L’edificio denominato Palazzo Gulinelli, di proprietà della Fondazione “Opera Don Cipriano Canonici Mattei”, è stato danneggiato dagli eventi sismici del 2012 che hanno coinvolto l’Emilia. L’evento calamitoso è stato motivo per la proprietà di iniziare, con l’aiuto di finanziamenti regionali, il restauro ecosostenibile del palazzo con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) – GBC (Green Building Council ) Italia, protocollo HB (Historic Building), registrazione numero GBCHB17002.

L’edificio ha ricevuto un finanziamento pubblico di circa € 4.000.000, erogato dalla piattaforma MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia), a cui si aggiunge un investimento della Fondazione di circa € 4.000.000. Il palazzo ha una superficie calpestabile pari a 3.835 mq suddivisa su 3 piani, con annesso giardino storico di circa 10.000 mq.

La vicenda storica di Palazzo Gulinelli presenta diversi motivi di interesse. L’aspetto attuale del palazzo, che è sostanzialmente quello della seconda metà dell’Ottocento, risulta dalla “fusione” di edifici preesistenti costruiti tra la fine del XIV sec e la seconda metà del XIX sec sulla Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti nel 1492.
Gli interventi effettuati nel secondo dopoguerra sono di lieve entità e sostanzialmente legati all’utilizzo scolastico dell’edificio. L’evoluzione del palazzo tra la fase ottocentesca e l’aspetto odierno, invece, resta di difficile ricostruzione.

La famiglia dei Conti Gulinelli, artefice dell’ultima importante trasformazione, era all’avanguardia nel panorama ferrarese di fine Ottocento per l’originalità e la varietà dei suoi interessi culturali: l’Inghilterra, la tecnica, la cultura orientale, le macchine, il design. Gli apparati decorativi che ancora impreziosiscono diverse sale interne al piano terra e al piano nobile del palazzo sono testimonianza dei contatti dei Gulinelli con il mondo delle arti decorative: ebanisti importanti (Roda e Carlo Bugatti) hanno lavorato all’interno delle sale. E ancora, per un curioso legame tra le famiglie, è proprio all’interno delle scuderie di palazzo Gulinelli che prende forma nel 1900 il prototipo di auto Bugatti.

Il progetto dell’ing. Giovanni Biondini, elaborato intorno al 1860, trasforma il palazzo in residenza nobiliare seguendo la volontà del committente di sopraelevare l’edificio e di ampliarlo lungo l’Addizione Erculea. Il progetto, oltre a caratterizzarsi per l’utilizzo dello stile architettonico neo-rinascimentale ferrarese in voga nella seconda parte del XIX sec., si distingue anche per l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche apprese dal Biondini durante gli studi in Inghilterra, con l’inserimento all’interno del palazzo di un sistema di protoclimatizzazione per riscaldare e ventilare l’edificio tramite un sistema di condotti verticali e orizzontali ancora oggi presenti in alcune parti del palazzo.

Il progetto di riparazione danno sisma e di restauro è volto a rifunzionalizzare l’edificio con una valenza di sostenibilità che verrà certificata LEED – GBC secondo il protocollo HB.

L’attenzione per il costruito, l’utilizzo di materiali ecosostenibili e riciclabili di seconda generazione, l’utilizzo di tecnologia a secco, il riuso dei materiali esistenti all’interno della fabbrica storica e la riattivazione del sistema di ventilazione naturale sono tutti aspetti della progettazione sostenibile che ha portato alla richiesta di certificazione secondo il protocollo HB.
Il protocollo HB, oltre a evidenziare la valenza storica, la sostenibilità del sito e la gestione delle acque, misurerà la qualità ambientale interna.

Ottenuta la certificazione HB, Palazzo Gulinelli sarà il primo complesso scolastico con foresteria e uffici ad essere certificato sul territorio nazionale. Esso si caratterizzerà anche per la presenza alla sua sommità di un corpo ricostruito con struttura in legno lamellare Xlam, con copertura a terrazzo verde concepita come prato.

Il team di progettazione e direzione lavori ha cercato di ricostruire l’edificio secondo le tecniche ad oggi più innovative, per mantenere lo spirito che i Conti Gulinelli avevano utilizzato nella seconda metà del XIX sec.

Il palazzo viene aperto alla cittadinanza a cadenza regolare tramite le mostre cantiere. Si tratta di visite guidate che conducono i visitatori all’interno dell’edificio per vedere i lavori in corso, fruire di un percorso storico-artistico e di sostenibilità e capire come vengono spesi i fondi pubblici che sono stati assegnati per il restauro.

Il team di progettazione è composto da:
– Arch. Cristiano Ferrari, Coordinatore del progetto di riparazione danno sisma e restauro ecosostenibile – Progetto architettonico e Direzione Lavori
– Ing. Eugenio Artioli – Progetto strutturale e Direzione Lavori
– Ing. Marcello Albani – Sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione
– Studio Europlant Ingegneri Associati – Progettazione impianti elettrici e meccanici e Direzione Lavori

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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