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da: organizzatori

Fondamentale è la regia della regolazione idraulica all’interno delle Valli

Il Comitato Esecutivo dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità “Delta del Po” ha approvato definitivamente il Piano di Gestione relativo al sito Natura 2000 denominato “Valli di Comacchio” nell’ambito del LIFE Natura 2000 in the Po Delta (ultima azione concreta del life) SIC-ZPS IT 4060002.
Fondamentale, all’interno del Piano approvato, è soprattutto la regia della regolazione idraulica all’interno delle Valli.
Da sempre, la conservazione della biodiversità e dell’equilibrio ambientale delle Valli di Comacchio è infatti strettamente connessa alla corretta gestione idraulica. Le pratiche di compartimentazione delle valli, di regolazione dei volumi in entrata dal Reno ed in entrata ed uscita dal mare, di regolazione della salinità e dei livelli idrici fanno parte di un protocollo rigoroso che è alla base del mantenimento di un elevato stato di qualità delle valli.
Negli ultimi decenni vari fenomeni quali il decremento della qualità delle acque del Reno e la conseguente eutrofizzazione delle valli, la subsidenza e l’insufficiente scambio con il mare, per chiusura ricorrente della bocca del canale Gobbino, hanno determinato un calo della qualità ambientale e perdita di produttività ittica.
L’approvazione del Piano di Gestione è dunque un atto fondamentale per iniziare un programma di miglioramento della qualità ambientale nelle Valli di Comacchio, ponendone la gestione idraulica sotto l’egida ed il controllo dell’Ente Parco. Il Piano appena approvato prevede un cambio di paradigma gestionale, ritornando a gestire l’ambiente secondo i modelli classici della vallicoltura estensiva, dove la gestione delle pratiche della pesca collima con quelle di mantenimento degli habitat, della qualità ambientale, della biodiversità e della diversità culturale.
Operativamente, il Piano prevede di rimettere a sistema le derivazioni ed i livelli idrici, integrando queste misure fondamentali con la protezione delle arginature dei dossi e delle porzioni emerse, siti importantissimi per la nidificazione degli uccelli e che negli ultimi anni hanno subito una importante erosione anche per l’estremizzarsi dei fenomeni metereologici. La gestione di tutti questi aspetti, oltre a garantire il mantenimento della biodiversità all’interno delle Valli, è la condizione necessaria per l’integrazione e la valorizzazione di una serie di attività di fruizione dell’ambiente, in primi il turismo verde e slow, la produzione di prodotti di nicchia, i famosi “marinati” di Comacchio, e l’attività venatoria. Tutti questi aspetti costituiscono la storia e la cultura delle Valli di Comacchio, un ambiente unico la cui rivalutazione è strategica per in rafforzamento dell’identità dell’intero territorio del delta a livello nazionale ed internazionale.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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