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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

L’assessora alle Pari opportunità, Emma Petitti: “Impegnati a promuovere una diversa cultura per contrastare stereotipi che sono alla base delle discriminazioni”

Bologna. Ci sono progetti dedicati alle donne nel mondo dello sport che prevedono il coinvolgimento di Associazioni e società sportive e si propongono di rendere educatori, allenatori capaci di prevenire, gestire e contrastare situazioni di possibile discriminazione e violenza di genere. Si sostengono poi percorsi di formazione specifica indirizzata agli operatori della rete Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), finalizzata a programmazione di interventi di tutela e accompagnamento a sostegno delle donne migranti vittime di violenza. Sono alcuni dei 40 progetti finanziati (su un totale di 48 presentati) attraverso il bando da un milione di euro che la Regione Emilia-Romagna, in continuità con quanto fatto gli scorsi anni, assegna a enti locali e ad associazioni del privato sociale, al fine di supportare iniziative che promuovano la diffusione di una cultura della parità e il contrasto agli stereotipi di genere.

Di questi 40 progetti finanziati, 23 hanno come capofila Comuni, Città metropolitana, Province e Unioni di Comuni. I rimanenti 17 hanno capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. Nel bando sono state incentivate sinergie tra soggetti pubblici e privati, per cui molti progetti presentati propongono partnership, in una logica di rete territoriale. Novità di quest’anno è il coinvolgimento delle scuole perfavorire il rispetto per una cultura plurale delle diversità e della non discriminazione e promuovere il tema della parità.
A fronte di richieste di contributo che ammontano complessivamente a 2.079.139 euro, è stata finanziata gran parte dei progetti, coerentemente con gli obiettivi del bando. Nel dettaglio, sono stati finanziati i progetti con una percentuale di contributo che varia dal 75% al 25% di quanto richiesto. Ai soggetti che hanno presentato i progetti è richiesto un cofinanziamento pari almeno al 20% del costo complessivo del progetto stesso. Quindi le risorse impegnate su questi obiettivi tra pubblico e privato ammontano in totale a 1.200.000 euro.

“Anche quest’anno- commenta l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti- la Regione ha scommesso sui progetti promossi dai territori, enti pubblici e associazioni private, mirati a promuovere una cultura di genere. Ne abbiamo finanziati 40 per la bontà delle proposte presentate.
Dall’inizio della legislatura la Regione si è impegnata a promuovere una cultura della parità contrastando gli stereotipi di genere, che sono alla base delle discriminazioni che le donne subiscono ancora troppo spesso. In questo modo si vuole contribuire anche all’importante obiettivo di prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Lo abbiamo fatto attraverso la realizzazione di diverse le attività tra le quali il bando da un milione di euro per sostenere progetti diretti a favorire il rispetto per una cultura plurale delle diversità e della non discriminazione, promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità, prevenire e contrastare la violenza”.

I due obiettivi generali del bando a cui hanno risposto numerose realtà territoriali sono: promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità; prevenire e contrastare discriminazione e violenza sulle donne, e in particolare ai danni delle donne straniere migranti.
I progetti presentati in riferimento al primo obiettivo sono rivolti a promuovere l’educazione e la formazione alla cittadinanza di genere e alla cultura di non discriminazione, in ambito scolastico, della formazione professionale, sportivo e aggregativo per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato di essere donne e uomini e come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista.
I progetti saranno realizzati nel territorio regionale e sono state, tra l’altro, valorizzate le iniziative che si svolgeranno nei comuni montani nonché nei comuni dell’area del basso ferrarese, al fine di contribuire al superamento di fattori di criticità che possono caratterizzare la limitatezza dell’offerta formativa in questo ambito e in quelle zone.

I progetti finanziati
A Bologna premiati 14 progetti. Di questi, 4 sono stati presentati da enti (Città metropolitana Bologna, Unione Reno Galliera, Nuovo circondario imolese e Comune di Castel Maggiore) e 10 da associazioni: Aics Comitato Provinciale, Arcigay Provinciale, Coordinamento Centri Antiviolenza Emila-Romagna, Mondo Donna, Cospe, Casa Donne per non subire violenza, Associazione Orlando, Uisp Emilia-Romagna (sede di Bologna), Associazione Dry-Art e Associazione Youkali. (15 presentati).
A Reggio Emilia sono 5 progetti ammessi a contributo (tutti di enti) presentati da: Unione Colline Matildiche, Comune Correggio, Comune Novellara, Comune Reggio Emilia e Unione val d’Enza. (6 presentati)
A Modena sono finanziati 4 progetti di cui 3 di enti pubblici (Comune Modena, Unione Terre d’Argine e Unione Terre di Castelli) e uno dell’associazione Arci – Comitato provinciale di Modena. (5 presentati).
A Rimini finanziati 4 progetti di cui: 2 di enti pubblici, Provincia di Rimini e Comune di Cattolica e 2 di associazioni, Centro antiviolenza Rompi il silenzio e comitato provinciale Arcigay. (5 presentati).
A Forlì-Cesena finanziati 4 progetti di cui 3 di enti pubblici (Unione Rubicone e Mare, Comune Cesena e Comune Forlì) e 1 dell’associazione Laboratorio mondo. (4 presentati)
A Ferrara sono 4 i progetti finanziati di cui: 2 di enti pubblici, Comune di Argenta e Comune di Comacchio, e 2 di associazioni Centro donna giustizia e Udi, quelli ammessi a contributo. (4 presentati)
A Ravenna 3 progetti finanziati di cui: 2 di enti pubblici, Comune di Cervia e Comune di Ravenna, e 1 progetto di associazione Sos donna Faenza. (3 presentati)
In provincia di Piacenza c’è 1 progetto finanziati, presentato dalla Provincia. (uno presentato)
Anche a Parma è finanziato 1 progetto, presentato dal Comune di Parma. (uno presentato).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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