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Da: Ufficio Stampa Lega Ferrara

 

Paron e il bluff del PD, Bergamini e Zanella: “chi ora finge di criticare il sindaco e’ sempre stato complice”

Davide Bergamini, capogruppo Lega in consiglio comunale, in accordo con Mauro Zanella, capogruppo Fdi, interviene sul tentativo del centrosinistra di mettere paletti all’operato del sindaco a sei mesi dallo scadere del mandato.

“Ridicolo prendere le distanze dall’operato del sindaco dopo quattro anni e mezzo di mandato solo per tentare di rifarsi una verginità politica in vista delle elezioni del 2021. E’ la solita tattica del Pd che finge di scaricare il sindaco uscente per liberarsi dalle responsabilità di una gestione deludente e mediocre sperando che i cittadini non ricordino quello che è accaduto. I vigaranesi però non si faranno prendere per il naso: sia la capogruppo che il segretario cittadino del Pd, come anche gli assessori uscenti, che oggi fingono di mettere dei paletti per migliorare l’operato di Barbara Paron sono stati in tutti questi anni perfettamente consapevoli e complici di una gestione scadente ed è ridicolo ora mettere in scena la sottoscrizione di un patto per imporre al sindaco delle cose che avrebbe già dovuto fare fin dal principio del mandato. La verità è sotto gli occhi di tutti: Paron ha amministrato in modo pessimo il nostro Comune facendo perdere al nostro territorio tante possibilità di crescita e ignorando tutti i problemi, anche quelli più evidenti, anche davanti alle sollecitazioni dell’opposizione.
La strategia utilizzata da capogruppo e segretari vuole gettare fumo negli occhi dei cittadini e preparare il terreno al prossimo candidato che probabilmente si nasconde proprio tra chi oggi finge di pretendere dalla Paron qualcosa che non verrà comunque portato avanti. Non è pensabile che tutti i problemi di Vigarano vengano risolti negli ultimi sei mesi di mandato dopo che non si è fatto nulla per quattro anni
Se Mariasole Orsini, Simone Malaguti e la parte della giunta che ora vuole rifarsi un’immagine avessero realmente voluto salvaguardare il territorio avrebbero dovuto fermare questo sindaco ben prima, anche attraverso il consiglio, quando l’occasione era stata servita su un piatto d’argento con il voto di bilancio. Invece non lo hanno fatto. Vorrà dire che ci penseranno i vigaranesi che alle prossime elezioni, ne siamo convinti, metteranno fine a questa agonia scegliendo una parte politica diversa da quello che governa oggi Vigarano e che, come è evidente guardando ad altri Comuni, si è già dimostrata capace non solo di governare ma soprattutto di comprendere le esigenze dei cittadini e di rispondere a queste in modo concreto.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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