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da: Associazione Rrose Sélavy

In occasione della decima edizione del Bologna Jazz Festival l’artista Chiara Sgarbi presenta a Ferrara, nella sede della Associazione Rrose Sélavy di via Ripagrande 46, la sua mostra personale “Contrappunti” interamente dedicata alla musica jazz e al suo immaginario.

Il contrappunto in musica è una composizione di linee melodiche indipendenti, anche molto diverse tra loro, ognuna delle quali, separatamente, contribuisce all’intera struttura che suona come un tutto polifonico. Caratterizza diversi linguaggi del jazz, soprattutto quello delle origini, ed è a questa “architettura” compositiva che si ispirano i lavori di Chiara Sgarbi, da sempre appassionata di questo genere musicale.
Da qui il titolo della mostra, che vuole essere un omaggio a jazzisti e jazzofili certamente in grado di cogliere non tanto le citazioni esplicite, che pur compaiono in alcune sue opere, quanto la chiave di lettura, meno immediata, suggerita dal suo stile compositivo.
Immagini con una loro indipendente forza espressiva, e spesso apparentemente incompatibili tra loro, convivono e dialogano nei collage di Chiara Sgarbi. Estrapolate dal contesto in cui si trovavano danno vita a una nuova composizione nella quale non perdono ma acquistano maggior forza e “personalità”, diventando protagoniste di micro-narrazioni talvolta surreali, altre volte ironiche o poetiche.
In mostra anche i collage originali creati dalla artista per la “Jazz Card” del Bologna Jazz Festival 2015.
Inaugurazione: sabato 17 ottobre alle ore 18.00.
la mostra sarà visitabile, presso la sede di Rrose Sélavy, fino al 18 novembre, negli orari di apertura: mercoledì, venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19.30.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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