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Pasqua si avvicina, e con lei la voglia di stare all’aria aperta e di gite fuori porta. Ma non è necessario allontanarsi tanto per godere di paesaggi incantevoli e natura incontaminata, basta fare qualche chilometro e raggiungere il Parco del Delta del Po Emilia-Romagna e Veneto: un’area di 138.000 ettari, inserita nel 2015 nella rete Mab (Man and the Biosphere) Unesco.
Pasqua Slow, a partire da oggi fino al 28 marzo – inserita all’interno della più ampia manifestazione Primavera Slow – propone tantissimi itinerari diversi, per tutti i gusti e per tutte le età, per dare la possibilità al maggior numero di visitatori di fruire di questa meravigliosa riserva naturale, grazie alle visite guidate da esperti accompagnatori naturalistici.

Per chi volesse inaugurare le vacanze con una gita a cavallo lungo le spiagge del Lago delle Nazioni: durante la passeggiata la guida spiegherà le similitudini tra il nostro Delta del Po ed il Delta del Rodano, il tutto passando tra cavalli, tori e daini allo stato brado, ascoltando il canto dei tanti esemplari di volatili presenti nella pineta di Volano.

Per chi invece desiderasse unire la classica scampagnata in bicicletta al fascino di una gita in barca “…dove il fiume incontra il mare”: un percorso in barca vi accompagnerà dal caratteristico porto di Gorino fino al Faro dove il fiume sfocia nell’Adriatico, costeggiando gli isolotti di Mezzanino, dell’Amore e dei Gabbiani poi, lasciata l’imbarcazione, si dà mano alla bicicletta e costeggiando l’argine del Po si arriva alla delizia del castello Estense a Mesola, scoprendo paesaggio suggestivi e colori indimenticabili.

Possibilità di passare dal mare agli ambienti del bosco con un itinerario guidato in pulmino elettrico alla scoperta di unici ed esclusivi percorsi all’interno della Riserva naturale Bosco della Mesola, in un’area solitamente preclusa al pubblico dove sarà possibile vedere da vicino i cervi che vivono liberi nella riserva.

Anche i più avventurosi troveranno pane per il loro denti, con la novità del 2016, l’escursione in fuoristrada Eco 4×4, un modo unico ed esclusivo per addentrarsi negli scenari ponte tra terra e acqua nel Parco del Delta del Po, che si estendono dalla Foce del Delta del Faro di Gorino in provincia di Ferrara, fino al versante sud delle Valli di Comacchio in provincia di Ravenna. Accompagnati da una guida ambientale escursionistica, ci si addentrerà anche in aree di solito non accessibili della riserva per una “caccia fotografica” senza eguali.

A Pasqua e Pasquetta escursione fluviale dalla darsena di Ferrara, a due passi dal centro storico, fino al Po Grande, sorseggiando un fresco aperitivo.

Da non perdere le suggestive escursioni nelle Valli di Comacchio in barca o in bicicletta fino a raggiungere il suggestivo ambiente delle Saline, zona ideale per ammirare gli splendidi fenicotteri. Per gli amanti delle escursioni in barca suggeriamo anche l’area tra Ortazzo e Ortazzino alla foce del Bevano (Savio – Ravenna), punto di osservazione privilegiato per godersi le ricchezze della flora e della fauna che caratterizzano l’area con una silenziosa imbarcazione elettrica.

Tanti gli appuntamenti anche con i più piccoli come la straordinaria esperienza dell’incontro con le Farfalle presso Casa delle Farfalle di Milano Marittima (Ra), oppure alla scoperta delle aree di nidificazione degli uccelli nella Salina di Cervia, sia piedi che in barca.

Per chi vuole sperimentare una suggestiva esperienza notturna ci si può avventurare con una guida esperta nella pineta di Cervia e Milano Marittima per visitare alcuni angoli inediti per il turista e ascoltarne i rumori, i profumi e sentirla dentro come un’unica grande emozione.

Il programma completo degli eventi è consultabile sul sito internet www.primaveraslow.it oppure è possibile chiedere informazioni contattando telefonicamente l’ente promotore “DELTA 2000” al numero 0533 57693/4

L’evento è organizzato dal Gruppo di Azione Locale DELTA 2000 con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Asferico, ASOER, EBN, Federparchi, Legambiente, Lipu, Birdlife International, WWF, ISPRA

Dal comunicato di Made Eventi

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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