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Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Premesso che in accordo con il Comitato Ferrarese Area Disabili, dal 2013 il Comune di Ferrara si è dotato, tra i primi Comuni in Italia, di un Ufficio chiamato “Benessere Ambientale”, la cui operatività ricade in maniera trasversale su tutti i Settori della P.A., rispetto ad aree di intervento relative alle opere pubbliche, all’edilizia pubblica e privata, al commercio, turismo, sport e a qualsiasi altro ufficio dell’ente o Aziende Partecipate o pubbliche come ASL, Azienda Ospedaliera, ACER che ne richiedesse la consulenza. L’Ufficio in questi anni si è occupato di tutto quanto ha attinenza con il benessere ambientale riservando una particolare attenzione a ciò che attiene l’accessibilità nella sua accezione più ampia; il Comune di Ferrara ha, con propria delibera di consiglio sottoscritto la convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità, impegnandosi alla sua applicazione nello svolgimento delle proprie attività politiche, amministrative e strategiche; da notizie di stampa abbiamo appreso che la Giunta ha deciso di non rinnovare il comando in scadenza al 31 dicembre a Fausto Bertoncelli e di non aver cercato altra soluzione per dare continuità proseguendo la collaborazione dell’UBA con Bertoncelli, responsabile fin dalla sua creazione dell’Ufficio Benessere Ambientale del Comune di Ferrara, e che questa scelta pare più POLITICA che tecnica/amministrativa; sempre da notizie di stampa anche un altro componente dell’Ufficio Benessere Ambientale, Roberto Vitali ha richiesto di essere trasferito a altri incarichi, perdendo così anche la memoria storica dell’Ufficio; nella nota dell’ass.re Travagli, é riportato che “Per l’ufficio, infatti, è prevista una nuova sede logistica accessibile a tutta l’utenza e allo stesso tempo sarà nostra cura formalizzare il canale di comunicazione con i cittadini e fare in modo che le segnalazioni seguano un iter semplice, determinato, efficace e uguale per tutti i cittadini”.

Considerato che in sei anni di attività l’operato dell’Ufficio Benessere Ambientale ha avuto diversi riconoscimenti, tra i quali:da una indagine realizzata dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) nel 2016, Ferrara è risultata una tra le città italiane più accessibili e visibili per le persone disabili; nel 2018 l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), ha selezionato l’Ufficio Benessere Ambientale come una Case Historyda replicare in tutti i Comuni italiani, per la qualità e la trasversalità del lavoro svolto a favore dell’inclusione delle persone con disabilità (anziani, esigenze speciali, mamme, ecc), dell’abbattimento delle barriere architettoniche; l’Ufficio Benessere Ambientale è punto di riferimento del Comitato Ferrarese Area Disabili e delle associazioni che si occupano di disabilità nella lotta per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dei tecnici della P.A. e tecnici liberi professionisti; in questi anni sono stati portati avanti dall’Ufficio Benessere Ambientale importanti progetti quali, a titolo di esempio: la redazione del PEBA, del Piano Comunale per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche; il supporto alla redazione e all’utilizzo degli strumenti urbanistici ed edilizi; campagne per l’abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento dell’accessibilità con progetti trasversali su tutti i settori della pubblica amministrazione (sport, cultura, turismo, lavori pubblici, commercio …); campagne e monitoraggi per evitare i fastidiosi abusi nell’utilizzo dei CUDE; formazione presso gli istituti tecnici (Geometri – Aleotti e d’arte -Dosso Dossi); ecc.; che in campagna elettorale, e in una successiva riunione tra giunta e Comitato Ferrarese Area Disabili, il già SINDACO Alan Fabbri aveva promesso il potenziamento dell’Ufficio Benessere Ambientale,acquisendo una nuova figura tecnica a supporto dell’attività svolta da Bertoncelli.

Per quanto sopra esposto, si chiede al Sig. Sindaco se la nuova riorganizzazione dell’UBA e le nuove funzioni che verranno assegnate sono state condivisecon il Comitato Ferrarese Area Disabili, considerato che la nuova collocazione trasferirebbe l’ufficio presso il Settore Lavori Pubblici in via Marconi. Luogo difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici; quali saranno le nuove funzione che verranno attribuite all’UBA, come sarà gestito e come potrà svolgere la propria attività trasversale a tutti i settori considerato che la nuova dislocazione logistica rappresenterà sicuramente un ostacolo al trasferimento delle pratiche e la possibilità di incontrare i tecnici liberi professionisti e del settore edilizia; quale siano state le motivazioni che hanno indotto questa amministrazione a non ricercare una soluzione per dare continuità ad un Ufficio che ha dimostrato di essere una Best Practice Italiana, modificandone irrimediabilmente funzioni, competenze e mission; come intende proseguire il percorso per la attivazione del PEBA e il relativo inserimento nelle attività e procedure di manutenzione, progettazione, pianificazione edilizia e formazione del personale perproseguire le campagne di abbattimento delle barriere architettoniche e l’inserimento degli standard di progettazione accessibile secondo l’Universal Design, contenuti nel PEBA; l’aggiornamento sulla campagna di monitoraggio degli abusi nell’utilizzo dei CUDE (contrassegno unificato disabili europeo), con particolare attenzione alla verifica della persistenza dei requisiti che hanno dato origine al rilascio del Contrassegno, attivata da oltre due anni dall’Ufficio Benessere Ambientale su richiesta del Comitato Ferrarese Area Disabili. Le cui procedure oggi risultano bloccate da questa amministrazione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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