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Da: Ufficio Stampa Gruppo Pd

Premesso Che ai sensi del DPCM 25/5/ 2016 – programma straordinario per la riqualificazione urbana” Bando Periferie” il Comune di Ferrara in data 25/08/2016, ha candidato il progetto denominato “ Nuovo quartiere nell’area della Darsena di San Paolo, ex MOF e MEIS”; Che in data 12/01/2018, è stata sottoscritta la convenzione tra il Governo Nazionale e il Comune di Ferrara, relativamente al progetto di cui sopra con cui veniva impegnato un contributo dello stato di circa 18 milioni di euro;

Considerato Che sia in sede di approvazione del DUP che del Bilancio di previsione 2020, la nuova Giunta riconosceva il valore urbanistico del Piano periferie e assumeva l’impegno a realizzare le opere previste nei tempi stabiliti dalla convenzione;

Preso Atto Che nella seduta consiliare del 30 giugno u.s. veniva approvato un ODG a firma dei Gruppi di maggioranza, con cui si impegnava la Giunta a sospendere le procedure per la realizzazione del parcheggio multipiano ex mof e la copertura con tappeto verde del parcheggio ex Pisa, previsti nell’ambito del progetto “Nuovo quartiere nell’area della Darsena di San Paolo, ex MOF e MEIS”; Che nei loro interventi l’Assessore Maggi e il Sindaco, condividendo la richiesta di sospensione, si impegnavano a coinvolgere la città, per condividere soluzioni progettuali diverse o addirittura interventi urbanistici alternativi da proporre in variante alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Che l’ODG approvato, ha impegnato il Sindaco e l’Assessore a riferire in Consiglio Comunale entro la data del 30 settembre p.v. di tale attività di urbanistica partecipata, “indicando le soluzioni possibili e praticabili per una rimodulazione degli interventi”;

Preoccupato Che a tutt’oggi non c’è traccia di alcuna attività di urbanistica partecipata, non sono note attività di ascolto di cittadini, di categorie professionali o economiche, ne tanto meno c’è stata alcuna convocazione della 3^ commissione consiliare per audizioni o approfondimenti di nessun tipo; Che la sospensione delle procedure per la realizzazione di opere già finanziate e con termini perentori per la loro realizzazione, in un contesto di idee vaghe o per lo meno non esplicitate, possa mettere a rischio la disponibilità di risorse economiche importanti per la riqualificazione urbana di un importante quartiere, oltre che per le attività imprenditoriali della città.

Si Interroga il Sindaco e l’Assessore competente, per conoscere: Se, in vista della relazione al Consiglio Comunale prevista entro il prossimo 30 settembre, è in programma l’ascolto dei cittadini, delle categorie economiche e professionali della città oltre all’interlocuzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e chiaramente un approfondimento in Commissione urbanistica, al fine di definire la rimodulazione degli interventi previsti dal progetto “ Nuovo quartiere nell’area della Darsena di San Paolo, ex MOF e MEIS”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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