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da: ufficio stampa Jazz club Ferrara

Stasera (lunedì 27 gennaio, ore 21.30), in occasione della Giornata della Memoria, Happy Go Lucky Local ospita il nuovo trio di un caro amico del Torrione, il batterista e compositore Zeno De Rossi – artista tra i più versatili dell’attuale scena musicale italiana – che, affiancato da Giorgio Pacorig al piano Fender e Francesco Bigoni ai sassofoni, ci presenterà Kepos, cd d’esordio di questa formazione.
Dopo aver trascorso diversi anni collaborando con organici di ampio respiro come Sousaphonix, Tinissima Quartet, Rava Pmj-Lab, Vinicio Capossela e altri, Zeno De Rossi ha maturato il desiderio di recuperare una dimensione musicale più intima coerentemente esemplificata da Kepos (22Publishing, 2013), cd d’esordio del suo nuovo trio completato da Giorgio Pacorig al piano Fender e Francesco Bigoni ai sassofoni, due tra i talenti più apprezzati nell’ambito dell’improvvisazione contemporanea.
L’amicizia che lega i tre musicisti e le numerose collaborazioni durano da circa dieci anni ma mai, sino ad oggi, si era pensato alla formula del trio. “Quando ho iniziato a concepire questo progetto” Racconta De Rossi “ho pensato subito a loro, alla forza espressiva che ciascuno avrebbe saputo far confluire nella mia idea. Il suono di questo gruppo girava nella mia testa da parecchio tempo”.
Kepos, uscito in allegato al numero dello scorso ottobre della prestigiosa rivista Musica Jazz, è costituito in parte da nuove e vecchie composizioni originali ad opera del leader e da brani di altri artisti quali Bill Frisell, Elvis Costello, Vic Chesnutt, Charles Mingus, Paul Motian, ecc. sapientemente ripensati e riadattati.
La mancanza del contrabbasso lascia ampi margini d’azione dal punto di vista ritmico e armonico. È in essi che s’insinua l’operato di Pacorig che spinge il piano Fender verso territori onirici laddove il suono assume la fisionomia di un vibrafono, o ancora di una chitarra distorta; mentre il tocco intimistico di Bigoni ben rappresenta “la voce” che “canta” le melodie. Dal canto suo, De Rossi direziona sapientemente il suono come sospinto da un moto interiore, probabilmente lo stesso che ha ispirato Kepos, lavoro che “dimostra” parola di Libero Farnè “grande maturità e coesione”.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 27 gennaio, realizzato in collaborazione con gli Amici del Meis, è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Scatenate jam session seguiranno, come di consueto, il concerto. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.

LUNEDI’ 27 GENNAIO – TORRIONE SAN GIOVANNI – ORE 21.30
Happy Go Lucky Local
In collaborazione con Gli Amici del Meis
ZENO DE ROSSI TRIO KEPOS + JAM SESSION
Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto;
Giorgio Pacorig, piano Fender;
Zeno De Rossi, batteria e percussioni

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas
Non si accettano pagamenti POS

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

ORARI
Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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