Skip to main content

da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Il giorno 6 del mese di marzo alle ore 21:00 (esattamente un anno fa), nella Residenza Municipale di Codigoro, si riunì il Consiglio Comunale allargato al quale parteciparono anche tutti i Sindaci dei Comuni del basso ferrarese, che vedono coinvolti i propri concittadini come utenza dell’Ospedale del Delta di Lagosanto. E’ per noi interessante riprendere alcune parti del verbale della seduta, dal momento che riporta le parole espresse in quell’occasione, dai vari soggetti intervenuti: parole che, purtroppo, non sono mai diventate inattuali, ma restano all’ordine del giorno anche oggi. Come non concordare con la famosa citazione di Alessandro Morandotti che recita: “C’è differenza tra l’aver dimenticato e non ricordare.”. Non è per caso ciò che i nostri amministratori locali stanno perorando in merito alla sanità del basso ferrarese?

Gianni Serra
All’epoca: Capo Gruppo consiliare del Partito Democratico (Comune di Codigoro).
Oggi: Direttore AUSL Ferrara del Ditretto Sud-Est. Essendo Capo Gruppo della coalizione di maggioranza “Unione per Codigoro” e anche Dirigente dell’Azienda U.S.L. di Ferrara, al fine di non generare nel pubblico presente l’idea che possa sussistere un conflitto di interesse, ritiene di non svolgere le funzioni di Capo Gruppo e delegare, quindi, i Consiglieri componenti della suddetta coalizione a trattare l’argomento in esame, proprio perché reputa la politica seria e importante.

Nota del COMITATO SALVAGUARDIA OSPEDALE DEL DELTA: Dal momento che ha bocciato, successivamente a questo incontro, l’istituzione di una Commissione Sanità presso il Comune di Codigoro definendola “un orpello” ne condanniamo la mancanza di coerenza dato che avrebbe dovuto, anche in quella circostanza, non svolgere le funzioni di Capo Gruppo. Per noi vi è il dubbio che, data la connotazione politica di quella decisione ed il ruolo professionale ricoperto da Serra, vi sia stato un conflitto d’interesse.

Manuel Masiero
All’epoca: vice-sindaco di Lagosanto.
Oggi: sindaco facente funzione di Lagosanto. L’Amministrazione Comunale di Lagosanto, attraverso il Sindaco Paola Ricci, in conferenza sanitaria provinciale, nel febbraio dello scorso anno, ha votato assieme alla maggioranza dei Sindaci un piano che prevedeva il potenziamento del Delta:- il potenziamento dell’endoscopia digestiva e il trasferimento di tutta l’attività endoscopica al Delta;
– la concentrazione dell’attività di degenza ostetrico-ginecologica al delta per interventi maggiori;
– il potenziamento del P.S. ed OBI;
– un programma provinciale di cardiologia con applicazione pacemaker ed emodinamica più frequente, non primaria.

A distanza di mesi tutto questo non si è verificato; penso all’OBI del Pronto Soccorso non attuato, che speriamo sia solo rimandato, e alla cardio non realizzata.
Dai vari tavoli convocati, e stasera lo ribadisco, emergono sostanzialmente degli elementi di criticità e di preoccupazione reali: dai recenti provvedimenti dell’Azienda rispetto all’H24, che ha visto una netta presa di posizione di migliaia di cittadini del territorio del Delta attraverso una petizione, che i Sindaci hanno appoggiato senza strumentalizzazioni, al servizio di emodinamica.
Siamo, poi, in attesa della nomina dei nuovi primari dei Servizi di Pronto Soccorso, Ortopedia e Ginecologia.
Non vanno certo sottovalutati altri punti di criticità, come le lunghissime liste d’attesa a cui bisogna indubbiamente porre rimedio (1 anno per una visita cardiologia), l’aumento della mobilità passiva per le zone di confine: Comacchio verso Ravenna, Goro e Mesola verso Rovigo, anche se gli
abitanti di questi ultimi paesi sarebbero più inclini a venire al Delta.
A proposito dell’emodinamica, chiedo di ripensare alla reale economicità del suo trasferimento a Cona: 400 interventi all’anno programmati al Delta e, quindi, 400 trasferimenti di ambulanze, medici e infermieri.
Nota del COMITATO SALVAGUARDIA OSPEDALE DEL DELTA: Nulla di tutto ciò è stato poi fermamente perorato dal Sindaco facente funzione Masiero, con nostra grande delusione, dato che fu invitato, e partecipò, al primo incontro del Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta tenutosi il 15 gennaio 2013 presso la Sala Civica di Lagosanto.

Franco Barilani
All’epoca: assessore alla sanità del Comune di Codigoro.
Oggi: assessore alla sanità del Comune di Codigoro. Il Delta aveva creato la piccola patologia neonatale, specializzando il suo personale medico e infermieristico al fine di garantire la continuità del rapporto madre-figlio, anche in situazioni di non fisiologicità: partorire al Delta dava sicurezza.
L’accesso diretto era un punto fermo per tutta la popolazione del territorio per le patologie acute pediatriche, un luogo ove i genitori si potevano rivolgere in situazione di acuzie quando l’offerta pediatrica di libera scelta non poteva arrivare in quanto sprovvisti di laboratorio analisi e radiologie
in urgenza; un luogo ove i bambini trovavano un ambiente idoneo con ogni confort, al fine di ridurre l’impatto psicologico con l’ospedale.
Un servizio operativo efficiente ed efficace, come riconosciuto da tutta la gente del Sud Est; non dimentichiamo, inoltre, la “spesa” in termini di risorse umane e tempo che la popolazione del Sud Est ha investito in termini di volontariato: la presenza di animazione e intrattenimento dei bimbi
ricoverati, o in attesa di visita, era un vanto, in primis per bambini stessi e per i volontari (Ass.ne La Grande Sorella).
Una madre e un padre, leggendo e ascoltando quello che negli ultimi tempi si dice, non sente più quella sicurezza nel portare i propri figli presso questa struttura sanitaria, è disorientata e, di conseguenza, si rivolge altrove; l’altrove non è detto che sia Cona, molta della nostra gente è più
vicina a Province limitrofe, extra regione, e questo riguarda non solo la popolazione pediatrica ma anche ostetrica: “l’altrove” è a volte anche più competitivo in termini di risposta quasi immediata ad una richiesta di prestazione, ad esempio ambulatoriale.
L’Ospedale del Delta è un ospedale di confine e queste chiusure o riorganizzazioni che limitano l’offerta sanitaria porteranno ad una migrazione verso il Veneto, da una parte della provincia, e verso Ravenna dall’altra.
La Pediatria attualmente conta 3 pediatri (prima erano 8), e 1 infermiere per turno (prima erano 3 al mattino 2 al pomeriggio e 2 alla notte).
A oggi la media delle nascite è di una al giorno, proiezione 365 nati, ben al di sotto delle 500 richieste; tra qualche tempo, eventualmente, sarà la Regione a chiedere di chiudere il reparto di ostetricia, se si continua così!
La nostra gente non deve vedere partorienti trasferite perchè le condizioni ora createsi non consentono di partorire al minimo problema, problema che se fosse sorto pochi mesi fa non avrebbe creato tale necessità legata alla sicurezza della madre o del nascituro.
I cittadini più deboli sono i bambini e gli anziani.

Ricorda l’iniziativa “Open Day” nel Reparto di Ostetricia e chiede se il reparto è a rischio nel caso ci sia un calo delle nascite
Nota del COMITATO SALVAGUARDIA OSPEDALE DEL DELTA: Ci chiediamo come mai l’assessore Barilani, dato che già all’epoca aveva sviscerato la reale situazione del Reparto di Pediatria e del Punto Nascita del Delta, NON abbia PERSEVERATO nella sua linea politica evidenziata in questa occasione.

Lorenzo Marchesini
All’epoca: Sindaco del Comune di Mesola.
Oggi: Sindaco del Comune di Mesola. Non condivide i nuovi riassetti gestionali proposti per la Pediatria dell’Ospedale del Delta, poichè generano nel cittadino un senso di insicurezza, anche psicologica, il quale per raggiungere un reparto di pediatria deve percorrere almeno 50 Km.
Invita l’Azienda Sanitaria a rivedere la posizione intrapresa in merito, visto che la Pediatria, oltre ad essere sempre stata una eccellenza del sistema sanitario territoriale, riguarda la salute dei bambini e il rapporto con le famiglie, fasce sociali molto delicate.

Nota del COMITATO SALVAGUARDIA OSPEDALE DEL DELTA: Perchè il Sindaco Marchesini, nonostante i giustificati e veritieri dubbi espressi allora, ha poi votato a favore, insieme alla maggioranza dei sindaci del basso ferrarese, il piano di riorganizzazione della sanità ferrarese che tutti sappiamo essere in contrasto con quanto qua espresso?

Infine, come Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta, siamo ad annoverare il nostro appello alle Pubbliche Amministrazioni, specialmente ai Sindaci (in quanto Autorità Sanitaria Locale), perché si adoperino realmente nell’espletare la difesa dei servizi locali, legati alla sanità, così come da mandato elettorale conferitogli dal Popolo (che rimane, e rimarrà, sovrano).

Nicola Zagatti

Cofondatore ed attivista

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it