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Da organizzatori

L’associazione Amici della Biblioteca Ariostea, da sempre impegnata nel sostegno all’istituzione bibliotecaria cittadina, organizza
una giornata di studio e di incontro per costituire un coordinamento nazionale fra le associazioni dedite alla promozione della
lettura, per migliorare i modi di supporto al lavoro svolto dalle biblioteche, per attirare l’attenzione del pubblico e delle
amministrazioni locali, regionali e nazionali, sulla fondamentale funzione educativa, sociale e politica delle biblioteche.
Un’occasione speciale per ascoltare più voci del ricco e attivo panorama bibliotecario italiano ed anche straniero.
Programma
ore 10,15–12,30

Apertura dei lavori. Presiede Paola Zanardi, Presidente Ass. Amici Biblioteca Ariostea.
I Parte. Le biblioteche oggi: problemi di gestione e prospettive future
Interventi di:
– Lina Bolzoni (Scuola Normale Superiore di Pisa), La magia della biblioteca;
– Paolo Tinti (Università di Bologna), Promuovere e difendere il patrimonio delle biblioteche storiche: le
associazioni degli amici delle biblioteche in Italia;
– Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek , Monaco di Baviera), Biblioteche ed impegno civico. La situazione in
Germania;
– Enrico Spinelli (Biblioteca Comunale Ariostea, Ferrara) Alla guida di archivi e biblioteche ferraresi, in compagnia
di buoni…Amici. Un’indimenticabile esperienza professionale e umana (1997-2017).
ore 14,15-17,00
II Parte. Le associazioni raccontano le loro esperienze:
Associazione Amici della Biblioteca di Monza (Giustino Pasciuti); Associazioni Amici Biblioteca Universitaria di
Torino (Franco Cravarezza); Associazione Amici della Malatestiana di Cesena (Giordano Conti); Associazione Amici
della Classense di Ravenna (Claudia Agrioli); Associazione Amici della Oliveriana di Pesaro (Salvatore Siena);
Associazione B. Misinta, Brescia, (Filippo Giunta); Associazione Amici della biblioteca “San Giorgio” di Pistoia
(Rossella Chietti); Associazione Amici della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo (Maria Grazia Recanati);
Associazione Amici della Biblioteca Ariostea di Ferrara (Paola Zanardi).

– Comitato organizzativo: Paola Zanardi, Silvana Vecchio, Franca Fadda, Lucetta Capra, Bruno
Scaramuzza, Franco Cazzola, Sandra Rossetti, Paola Mambriani.
– Contatti: paola.zanardi@unife.it; silvana.vecchio@unife.it;
– Informazioni: il sabato mattina presso segreteria Associazione, tel. 0532-418212;
– Come raggiungerci: dalla stazione ferroviaria, bus 1,6,9. Fermata in corso Giovecca , presso edicola
Chiesa dei Teatini, poi a piedi proseguire per via Bersaglieri del Po, via Mazzini, Via Scienze.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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