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Da: Regione Emilia Romagna

Pesca marittima. In arrivo quasi 3 milioni di euro per promuovere la sostenibilità delle produzioni, l’efficienza energetica e il miglioramento delle condizioni di lavoro. L’assessore Caselli: “Una spinta alla modernizzazione del settore, nel segno della qualità, dell’innovazione e della lotta al cambiamento climatico”

Via libera dalla Giunta regionale a quattro bandi nell’ambito del fondo europeo Feamp. La percentuale di aiuto varia dal 30 all’80%. Le domande possono essere presentate fino al 21 gennaio 2019

Bologna – Dalla conversione dei motori ai biocarburanti all’adozione di sistemi di refrigerazione e congelamento a basso consumo energetico. E ancora, dall’acquisto di tecnologie per comunicazioni via radio e satellite all’installazione di dispositivi e attrezzature che migliorano la selettività degli attrezzi, con riguardo alla taglia e alla specie raccolta.

La Regione Emilia-Romagna dà un colpo di acceleratore verso una pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, attenta a promuovere l’innovazione e il miglioramento degli standard di sicurezza e di salute sul lavoro e lo fa mettendo a disposizione un consistente pacchetto di risorse – in totale quasi 3 milioni di euro -per dare una spinta ai progetti di investimento. Del budget complessivo, il 50% arriva dalla programmazione regionale sull’utilizzo dei fondi comunitari, il 15% direttamente dal bilancio della Regione e il 35% da risorse nazionali.

Sono quattro i bandi varati dalla Giunta regionale nell’ambito del Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca e puntano – tra le altre priorità – a favorire la competitività e la modernizzazione delle imprese, con un occhio di riguardo alla qualità del prodotto e al sostegno alla pesca costiera artigianale.

Cosa prevedono i bandi

I primi due, intitolati rispettivamente “Efficienza energetica e mitigazione dei cambiamenti climatici” (Misura 1.41) e “Salute e sicurezza” (Misura 1.32), vantano ciascuno una dotazione di oltre 820mila euro. Il primo, come recita il titolo stesso, finanzia interventi per l’incremento dell’efficienza energetica dei pescherecci e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico; il secondo è invece destinato a sostenere gli investimenti in attrezzature per il miglioramento della sicurezza, dell’igiene e, più in generale, delle condizioni di lavoro a bordo delle imbarcazioni e della salubrità della produzione.

Il terzo bando, con una dotazione di 750mila euro, sostiene i progetti che mirano a ridurre l’impatto della pesca sull’ambiente marino, favorendo la riduzione dei rigetti in mare e lo sfruttamento sostenibile delle risorse (Misura 1.38).

Infine, il quarto e ultimo bando mette a disposizione circa 480mila euro di contributi alle imprese di pesca che abbracciano tutte le fasi della filiera, dalla lavorazione alla vendita diretta, valorizzando la qualità (Misura 1.42).

“Questi quattro bandi- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e alla pesca, Simona Caselli- sono un ulteriore tassello di una precisa strategia che punta ad accelerare la riconversione del settore verso un modello di pesca sostenibile e attenta alla salvaguardia delle risorse marine, tutt’uno con la valorizzazione della qualità delle produzioni della piccola pesca artigianale. In più, grazie alla consistente dotazione finanziaria, rappresentano un’importante occasione per l’adeguamento tecnologico e la modernizzazione delle attrezzature di pesca, in linea con gli obiettivi di miglioramento delle condizioni di lavoro e di efficienza energetica che vogliamo incentivare”.

Modalità dei finanziamenti e scadenze

Vengono messi a disposizione contributi a fondo perduto, a fronte degli investimenti effettuati. La percentuale di aiuto è la stessa per tutti e quattro i bandi ed è pari, in via ordinaria, al 50% della spesa ammissibile; percentuale che può aumentare all’80% nel caso di progetti presentati da imprese che si dedicano alla pesca costiera artigianale, al contrario ridotta al 30% se il beneficiario non è catalogato tra le piccole e medie imprese. Ad usufruire dei finanziamenti in conto capitale possono essere i proprietari e gli armatori delle imbarcazioni da pesca, a seconda del bando.

Anche l’elenco delle spese che danno diritto ai contributi varia da bando a bando, ma per tutti valgono gli stessi limiti: si va da un minimo di 25mila ad un massimo di 185mila euro a progetto. Possono essere rimborsate, entro le percentuali previste, le spese sostenute a partire dal 26 novembre 2015, purché riferite a interventi ancora non completati al momento della presentazione della domanda. A questo proposito la data da segnare sul calendario è il 21 gennaio 2019, scadenza uguale per tutti i bandi.

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