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Da Lega Nord Emilia Romagna

I controlli di Arpae dopo l’interrogazione del consigliere. “Anche il sindaco Broglia si assuma le sue responsabilità”

“Subito gli adeguamenti, altrimenti valutare anche la chiusura”. Marco Pettazzoni, consigliere regionale della Lega Nord, commenta l’esito dei controlli Arpae sull’impianto di recupero rifiuti e compostaggio nel territorio comunale di Crevalcore, gestito dalla cooperativa Città Verde. “Da mesi gli abitanti delle zone limitrofe, in particolare nelle frazioni di Bevilacqua e Palata Pepoli, convivono con inquietanti miasmi, che hanno sollevato parecchi interrogativi su potenziali effetti nocivi. Ora – prosegue il consigliere Pettazzoni – sappiamo i motivi: nell’impianto sono presenti diverse criticità, tanto che l’esito dell’ispezione parla di ‘gestione insufficiente’ e di ‘difformità alle prescrizioni’ e ai requisiti contenuti nell’autorizzazione provinciale”.
I controlli dell’agenzia ambientale regionale, dopo l’interrogazione del consigliere LN, hanno evidenziato, tra l’altro, la presenza di ingenti cumuli di ramaglie nel piazzale di transito degli automezzi. E, soprattutto, la presenza di compost, poi da commercializzare, in un’area esterna senza copertura e direttamente sul terreno. Un’altra irregolarità ravvisata sono stati gli ‘scarti’ (i cosiddetti ‘sovvalli’) in un piazzale di cemento a cielo aperto: quest’ultima la possibile origine, secondo i rilievi di Arpae, dei cattivi odori avvertiti dalla popolazione circostante. “Ai gestori dell’impianto – aggiunge Pettazzoni – è stata inoltre notificata l’assenza di registri con i controlli sulle possibili fonti odorigene, oltre che la mancata comunicazione dei campionamenti sugli scarichi delle acque. Insomma una lunga serie di irregolarità, che pongono seri dubbi anche su eventuali impatti ambientali”. Il consigliere sollecita dunque “il gestore ad attivarsi in breve tempo per rientrare nei parametri previsti dalle norme, come prescritto da Arpae” e la Regione “a predisporre controlli serrati, affinché gli interventi del gestore siano risolutivi. Qualora non lo fossero, da valutare anche l’opzione di una chiusura dell’impianto: gli abitanti delle zone limitrofe non possono essere continuamente sottoposti a una vera e propria vessazione ambientale”. Il monito di Pettazzoni si estende anche al sindaco di Crevalcore, Claudio Broglia: “Anche lui è stato informato da Arpae e deve assumersi le sue responsabilità, tra cui rientra la salute dei cittadini nei territori che amministra. Faccia anche lui pressione, la situazione deve risolversi in fretta”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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