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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione UniFE

Piero Angela torna a Ferrara. Mercoledì 18 ottobre alle ore 17 il celebre giornalista sarà ospite dell’Università di Ferrara al Teatro Comunale per una conferenza dal titolo “L’orizzonte empatico della comunicazione”.

L’incontro, che era stato inizialmente programmato per la scorsa primavera, rientra nel ciclo di seminari “L’etica in pratica”, organizzato dal Prof. Sergio Gessi, a integrazione dell’insegnamento di Etica della comunicazione e dell’informazione del Corso di Scienze e tecnologie della comunicazione.

La partecipazione all’evento, realizzato grazie al contributo di Coop Alleanza 3.0, sarà gratuita per tutti. Per disciplinare l’accesso, i mille posti disponibili saranno assegnati su prenotazione, da effettuare inviando una mail alla casella eventi@unife.it, indicando il proprio nome e cognome.

Per dar modo di seguire l’evento in diretta anche a tutti coloro che non dovessero riuscire ad acquisire il biglietto di ingresso, sarà attivo uno streaming video in diretta all’indirizzo http://seatv.unife.it/.

Al più celebre giornalista-divulgatore italiano, sempre protagonista sulla Rai con il programma Superquark e attualmente presente in libreria con il volume autobiografico “Il mio lungo viaggio: 90 anni di storie vissute”, l’Università degli Studi di Ferrara ha conferito la Laurea honoris causa in Scienze Biologiche nel 1992. In quell’occasione Angela tenne una memorabile e apprezzatissima lectio magistralis dal titolo “Scienze, società e informazione”.

Sono in preparazione anche i nuovi incontri del terzo ciclo “L’etica in pratica”, che si terranno come di consueto di venerdì, fra il 23 marzo e il 25 maggio fra le 10.15 e le 12.00 all’Aula Magna Drigo del Dipartimento di Studi Umanistici (via Paradiso, 12); potranno parteciparvi non solo le studentesse e gli studenti che hanno scelto il corso di Etica della comunicazione, ma anche chiunque sia interessato.

Nelle precedenti edizioni sono stati protagonisti dei seminari, fra gli altri: Mattia Feltri della Stampa, Annalena Benini del Foglio, Pier Luca Santoro di DataMediaHub, Jacopo Tondelli fondatore di Linkiesta.it, Luca De Biase direttore di Nova (inserto su nuovi media e tecnologie del Sole24Ore), i sociologi Maura Franchi, Bruno Turra e Fiorenzo Baratelli, finalista del premio Estense Paolo Morando, lo psichiatra Luigi Grassi.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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