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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Torna la rassegna di impegno civile dal 20 novembre al 1 dicembre. L’Assessore Mezzetti: “Presto un testo unico di riordino di tutte le leggi regionali che riguardano la legalità. E’ sempre più necessario diffondere una cultura di cittadinanza responsabile ampliando le occasioni di confronto. Tra queste anche la serata Free Music! No mafia! il primo dicembre in Zona Roveri con i vincitori del concorso regionale La musica libera. Libera la musica, le esperienze dei campi , le testimonianze di Libera e Politicamente Scorretto e l’hip hop di Ghemon.

Si svolgerà dal 20 novembre al primo dicembre a Casalecchio di Reno la rassegna di impegno civile Politicamente Scorretto, coordinata da Carlo Lucarelli. In questi dieci giorni oltre 40 ospiti animeranno 20 appuntamenti: proiezioni, spettacoli teatrali, performance musicali, incontri, dibattiti e anche appuntamenti enogastronomici, il tutto nel segno della promozione della cultura della legalità e dell’impegno civile.
L’XI edizione si focalizzerà su diversi temi: innanzitutto, dopo i fatti di cronaca, sulle strategie del terrorismo dietro i fatti di Parigi, e poi le ecomafie, il caso Pasolini, il processo Aemilia e i beni confiscati alla mafia. Il progetto culturale, ideato dall’Istituzione Casalecchio delle Culture e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, è ormai un appuntamento fisso per conoscere e affrontare i temi civili del presente attraverso la lente di ingrandimento dei linguaggi culturali . In particolare in merito ai fatti di Parigi Carlo Lucarelli dialogherà sabato 21 novembre alle ore 15 in un appuntamento straordinario con Francesco Strazzari, docente di relazioni internazionali presso il Consorzio ricerca terrorismo e crimine organizzato di Oslo.
“Politicamente Scorretto è oramai un appuntamento importante per tutta Italia – ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità Massimo Mezzetti- come importante è anche il Testo Unico sulla legalità di cui la Regione Emilia-Romagna ha avviato l’iter”. “Un percorso importante – ha riferito l’assessore – che armonizzerà e razionalizzerà tutte le leggi regionali esistenti in materia, implementandole anche alla luce dell’esperienza del processo Aemilia, con una particolare attenzione alla lotta all’usura e al gioco d’azzardo, all’intervento sui beni confiscati e alle imprese interdette, tutelando i lavoratori che rischiano il posto”.
Davanti ai terribili fatti di Parigi è stata inoltre pensata nell’ambito di Politicamente Scorretto un’iniziativa speciale per conoscere e affrontare le strategie del terrorismo.
“Un atto doveroso – ha riferito l’Assessore- per riflettere a mente fredda su quanto sta accadendo nel mondo, senza farsi prendere dall’odio, cercando di costruire un percorso di pace con l’Islam, perché quella militare non può essere la risposta e isolare le comunità islamiche significherebbe fomentare rancori facendo il gioco dei terroristi”. Secondo l’assessore Mezzetti una risposta deve venire innanzi tutto sul piano culturale, moltiplicando le occasioni di confronto, come le giornate di Politicamente Scorretto e come la serata Free music! No mafia! Musica, Parole ed Esperienze, organizzata nell’ambito del concorso regionale La musica Libera Libera la musica, che ha visto i giovani musicisti della regione cimentarsi in testi sulla legalità . I vincitori dell’omonima sezione saliranno sul palco di Zona Roveri a Bologna, il 1 dicembre assieme ad Alessandro Gallo (scrittore, autore teatrale), ai racconti dell’esperienza dei campi di Libera, sotto la conduzione di Paola Maugeri ( scrittrice dj di Virgin radio) e il finale esplosivo della musica Hip hop di Ghemon”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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