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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Gualmini: “Non abbiamo solo lo scopo di aiutare i giovani ad acquistare un appartamento, vogliamo anche dare uno stimolo ad un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi e che ha bisogno di rimettersi in moto e di tornare dinamico, essendo uno dei settori economici più rilevanti del nostro paese. Petitti : “Per la Regione Emilia-Romagna, permettere a tante persone l’acquisto della casa significa, soprattutto, realizzare un progetto strategico che dia loro una speranza in più e contribuisca a rendere più solida la coesione sociale nella nostra regione.”

Nuove risorse disponibili per il programma “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari” e ottenere un contributo per l’acquisto della prima casa. Dopo il “click day” del 1 dicembre, data in cui i nuclei hanno potuto presentare online la domanda di contributo, la Giunta dell’Emilia-Romagna ha deciso di assegnare, con il bilancio 2016, un ulteriore milione di euro, che va a sommarsi ai 12 milioni precedentemente stanziati per finanziare gli interventi del programma, accogliendo in tal modo il maggior numero di richieste possibile. Infatti, la cifra stanziata inizialmente avrebbe consentito di finanziare solo una parte delle richieste di contributo ritenute ammissibili.
“Il fatto che la Regione dia una mano a giovani coppie per l’acquisto della prima casa ci rende orgogliosi – ha dichiarato Elisabetta Gualmini vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e Assessore al Welfare e alle Politiche abitative – Acquistare la prima casa significa poter realizzare progetti di vita, avere la possibilità di costruirsi una famiglia, sentirsi meno addosso un senso di precarietà e incertezza.”
Con il decimo bando “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari “ (pubblicato nel mese di novembre 2015), la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione di giovani coppie e altri nuclei familiari un bonus di 25 mila euro – che salgono a 30 mila per i residenti nei Comuni colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 – per l’acquisto di uno tra i 4.405 alloggi disponibili su tutto il territorio regionale.
“Con lo stanziamento di queste ulteriori risorse – ha sottolineato l’assessora regionale al Bilancio Emma Petitti – vogliamo aggiungere un ulteriore tassello all’azione regionale di migliorare la qualità della vita delle persone, dei giovani in particolare. Per la Regione Emilia-Romagna, permettere a tante persone l’acquisto della casa – prosegue l’assessora – significa, soprattutto, realizzare un progetto strategico che dia loro una speranza in più e contribuisca a rendere più solida la coesione sociale nella nostra regione.”
Sino a oggi il programma “Una casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari”, avviato nel 2009, ha permesso a 1142 nuclei di diventare proprietari della prima casa, messa a disposizione da cooperative e imprese, con un contributo complessivo della Regione di 24 milioni euro.
“Non abbiamo solo lo scopo di aiutare i giovani ad acquistare un appartamento- prosegue la vicepresidente – vogliamo anche dare uno stimolo ad un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi e che ha bisogno di rimettersi in moto e di tornare dinamico, essendo uno dei settori economici più rilevanti del nostro paese. Ecco perché c’è stato un impegno aggiuntivo della Giunta. Stanziare un altro milione di euro rispetto ai 12 inizialmente messi a bando – conclude Gualmini – significa ancora di più credere in questo progetto e dare una boccata di ossigeno a tutta la filiera dell’abitare.
Gli alloggi messi a disposizione verranno venduti con la formula del “patto di futura vendita”: le giovani coppie diventeranno effettivamente proprietarie dell’immobile dopo un periodo di locazione o assegnazione in godimento di massimo 4 anni. Le parti possono concordare la compravendita dell’alloggio anche prima della scadenza dei 4 anni di locazione o di assegnazione. La graduatoria degli ammessi al contributo, relativa al bando appena scaduto, sarà pubblicata il 23 dicembre 2015.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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